martedì, Maggio 14, 2024
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TikTok bloccato dal garante della privacy dopo la morte della bambina palermitana

a cura di Marcello Rocco.

In una nota ufficiale il Garante per la protezione dei dati personali “ha disposto nei confronti di TikTok il blocco immediato dell’uso dei dati degli utenti per i quali non sia stata accertata con sicurezza l’età anagrafica.”

Il blocco è previsto fino al 15 febbraio.

Il provvedimento è stato assunto dopo la morte di una bambina di 10 anni di Palermo

La causa, secondo le prime ricostruzioni, sembrerebbe essere legata a una “challenge” sul social network TikTok: una prova di resistenza che avrebbe portato al soffocamento della giovanissima.

L’Authority aveva già contestato diverse violazioni al social network cinese

Il Garante sempre nella nota aveva precisato che: “L’Autorità ha deciso di intervenire in via d’urgenza a seguito della terribile vicenda della bambina di 10 anni di Palermo. Già a dicembre aveva contestato a TikTok una serie di violazioni: scarsa attenzione alla tutela dei minori; facilità con la quale è aggirabile il divieto, previsto dalla stessa piattaforma, di iscriversi per i minori sotto i 13 anni; poca trasparenza e chiarezza nelle informazioni rese agli utenti; uso di impostazioni predefinite non rispettose della privacy.”

Un episodio che fa riflettere sullo stato di abbandono di tanti bambini

Quanto è accaduto ci porta a riflettere, purtroppo a seguito dell’ennesima tremenda tragedia, della pericolosità del mondo del web ed in particolare dei social network soprattutto nei confronti dei più piccoli.

Infatti fanno specie i commenti indignati di tanti genitori che spesso e volentieri lasciano soli, per ore e ore, i propri figlioletti davanti smartphone e tablet per poi invocare la censura, a prescindere, verso il “World Wide Web”. Una soluzione semplice a problemi complessi per rifuggire dalle proprie responsabilità.

A tal proposito, nel corso del tempo, si sono pronunciati tanti psicologi denunciando la pericolosità di lasciare senza alcun controllo i più giovani nell’utilizzo dei moderni strumenti di comunicazione soprattutto in una fase storica delicata come questa dove, a causa della pandemia, i rapporti umani hanno subito una radicale trasformazione.

Sono anni infatti che l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza e la Polizia di Stato organizzano, presso gli istituti comprensivi del Paese, giornate di prevenzione, sul corretto utilizzo dei social network ed internet, rivolte alle scolaresche.

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