a cura di Marcello Rocco.
Allo Stadio Diego Armando Maradona è andato in scena l’ennesimo dramma stagionale.
La fortuna che ha interessato la città alla pendici del Vesuvio portando una vincita di ben 101 milioni al Superenalotto, con una schedina di soli 2 euro, non ha neanche lontanamente sfiorato gli azzurri.
La “maledizione del Napoli” non si ferma: continuano a segnare giocatori che durante l’intero campionato non avevano mai fatto goal
Il Bologna vince per 2 reti a 0 realizzate da Ndoye e Posch, rispettivamente, al nono e al dodicesimo minuto del primo tempo. Fa riflettere il fatto che entrambi i marcatori non avevano ancora segnato in questa stagione, confermando il trend assolutamente negativo del Napoli.
Pochi minuti dopo, al ventunesimo, Politano sbaglia un rigore procurato da Osimhen.
Da una parta un Napoli sbiadito, senza motivazioni e visione di gioco, dall’altra un Bologna brillante e all’altezza della fama che si è guadagnata quest’anno.
Fischi e dure contestazioni per gli azzurri, giubilo invece per i rossoblù
Delirio sugli spalti da parte dei tifosi rossoblù che hanno cantato e suonato i propri tamburi incessantemente dimostrando di essere il dodicesimo uomo in campo. Ad un certo punto si è creato addirittura un clima surreale, dato dal fatto che il tifo degli emiliani era così forte che sembrava si stesse giocano a Bologna e non a Napoli.
Complice di questa situazione uno Stadio Maradona mezzo vuoto e il silenzio iniziale dei tifosi per lo shock dei due goal arrivati ad inizio partita. Mutismo che poi si è trasformato in amarezza e rabbia con una marea di fischi che hanno sommerso gli azzurri seguiti da cori del tipo: “Via da Napoli!”
C’è ancora tanto lavoro da fare sul fronte della cultura sportiva
Unica nota stonata di questa bella giornata di sport, in una giornata praticamente estiva visti gli oltre 25 gradi, alcuni cori degli ultras. Da una parte la Cuva B partenopea che ha cominciato a cantare “Libertà per gli ultrà”, in solidarietà a chi ha ricevuto il Daspo a seguito di crimini violenti perpetrati con la scusa di sostenere la propria squadra del cuore e, dall’altra parte, alcuni cori deprecabili degli ultras bolognesi come: “Noi non siamo napoletani” e “Vaff***ulo a tutto lo stadio”.
Gli azzurri sono usciti dal campo a testa bassa a seguito delle dure e meritate contestazioni dei tifosi e per i festeggiamenti esaltanti degli emiliani, dove squadra e supporter hanno cantato e gioito insieme anche per diverse decine di minuti dopo il termine della partita.
Il Bologna, ancora una volta, ha dimostrato di meritare l’alta classifica e la qualificazione in Champions League mentre invece il Napoli ha mostrato di essere ancora in piena crisi mettendo seriamente a rischio l’ultimo obiettivo possibile di questa stagione disastrosa: la Conference League.
One solution, Revolution!
La SSC Napoli può contare però su una società solida che negli ultimi anni ha garantito successi e primati ai propri tifosi e che quindi come un’araba fenice saprà risorgere dalle proprie ceneri.
Sicuramente è un errore permettere e alimentare questo quotidiano chiacchiericcio su chi sarà il nuovo tecnico azzurro.
Dove tra rumor, false piste e previsioni di ogni tipo, ormai, si è creato un caos incredibile che non fa altro che contribuire a destabilizzare ulteriormente un ambiente già fortemente scosso.
Se dovessimo dare un titolo a quello a cui stiamo assistendo, con uno sguardo rivolto al futuro, è: “One solution, Revolution!”
Proprio perché ora il Napoli ha come unica soluzione quella di fare una vera e propria rivoluzione al suo interno mettendo mano, con coraggio e convinzione, all’organico e concependo un modo diverso di gestire la squadra che si andrà a creare da qui ai prossimi mesi.