StyTravel – Ascensione verso l’antecima sud del monte Terminio

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A cura di Marcello Rocco – In esclusiva per Stylise Magazine, all’interno della rubrica “In viaggio con StyTravel” proponiamo: “Ascensione verso l’antecima sud del monte Terminio”. Un’escursione imperdibile per gli appassionati del settore escursionistico visto che il massiccio carbonatico del monte Terminio è la seconda vetta dei monti Picentini con i suoi 1806mt, scalzato per soli 3mt in più dal monte Cervialto.

Una montagna che, in maniera maestosa, va ad abbracciare il gruppo montuoso dell’Appennino campano il quale è costituito da rocce calcaree e dolomitiche.

Tante le discipline che si possono praticare sul monte Terminio: dal Trekking al Climbing

La prima cosa che è necessaria sapere è che Il Terminio ricade in tre Comuni: Serino, Montella e Voltura Irpina.

I tracciati che è possibile seguire sono molteplici; così come le discipline che si possono praticare su questo meraviglioso rilievo come trekking, mountain bike, scii di fondo, scii alpinismo e climbing (arrampicata).

La nostra escursione è iniziata da località “Campolaspierto” per poi proseguire verso la località “Acqua del Cerchio”. A caratterizzare il percorso la neve, presente soprattutto nei canali, che nelle scorse settimane è caduta copiosa e che nel versante sud persiste, anche se in quantità molto ridotta rispetto ai giorni precedenti, nonostante le temperature si siano notevolmente alzate. Arrivati alla cresta sud abbiamo trovato ad accoglierci una grande croce metallica presente anche nel versante nord.

Se la vetta è a quota 1806 mt di altezza l’anticima sud è invece a circa 1700 mt dalla quale è possibile ammirare la Piana del Sele, la catena dei monti Mai, Pizzo San Michele e addirittura, quando non c’è foschia, scrutare il mare, precisamente il Golfo di Salerno, nella direzione dei Monti Lattari e il Vesuvio.

Un percorso di livello EAI da vivere, in sicurezza, avvelandosi di guide montane specializzate

Un percorso di 7 km, andata e ritorno, per una durata di circa 3 ore, soste tecniche comprese, con un livello di difficoltà “EAI” (Escursionistico Ambiente Innevato), quindi minimo, rivolto ad utenti allenati che hanno già una preparazione base. Oltre le consuete regole di sicurezza legate alle problematiche che un’ambiente innevato può presentare è necessaria un’attrezzatura adeguata come, ad esempio, ciaspole (se la neve è abbondante) e/o ramponi (se ci troviamo a dover affrontare pendenze importanti e condizioni di neve dura o ghiaccio).

Com’è nostra consuetudine il consiglio che sentiamo di dare è quello di vivere queste esperienze in piena sicurezza, avvelandosi di professionisti del settore. Noi ringraziamo l’ausilio delle Guide Montane ENDAS.

Il fenomeno del carsismo che rende il Terminio un vero è proprio laboratorio didattico

Il massiccio carbonatico del Monte Terminio rappresenta un vero e proprio laboratorio didattico a cielo aperto. Basti pensare alle singolarità legate al fenomeno del carsismo, che rendono unica nel suo genere la vetta più bella del Mezzogiorno d’Italia.

Infatti la peculiarità del suolo carsico e delle rocce calcaree, indicate dall’attività chimica esercitata dall’acqua che penetra nel sottosuolo, ha permesso nel corso dei millenni la creazione di bacini idrici che rendono queste aree ricche del bene più prezioso per la vita: l’acqua.

E’ possibile inoltre contemplare inghiottitoi, doline, pianure, canali carsici, risorgenze, grotte e laghetti carsici. Scenari che ci permettono di capire, in maniera ancora più lampante, la fragilità di interi ecosistemi che vanno protetti e studiati in ogni loro aspetto viste le tante lezioni che si possono apprendere.

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