Jova Beach Party, un evento musicale che ha messo al centro sogni e speranze

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a cura di Marcello Rocco.

Quanto andato in scena a Castel Volturno (CE)  in occasione, della terza tappa, del “Jova Beach Party” è stato un vero e proprio festival internazionale della musica, con tanto di “street food”, con stand enogastronomici provenienti da tutta Italia. Una vera e propria cittadella autonoma fornita addirittura di “Token”, moneta personalizzata che può essere spesa all’interno dei concerti del tour estivo.

Vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare” è una delle note di poesia che emerge dal testo del celebre brano “Mi fido di te” di Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti. In una frase c’è l’essenza delle emozioni provate dagli oltre 40.000 fans che hanno affollato la spiaggia della cittadina casertana che ha ospitato l’evento.

Il ricordo di Pino Daniele

Il concerto è stato un susseguirsi di colpi di scena, tra luci e colori sgargianti, che sono stati all’altezza delle aspettative. Tra quelli che hanno maggiormente commosso il pubblico sicuramente il medley con Enzo Avitabile, Rocco Hunt e Clementino che insieme hanno cantato “Yes i know my way”. Jovanotti ha introdotto questi 12 minuti, che rimarranno nella storia della musica italiana, con le seguenti parole: “Sul palco del Jova Beach Party di Castel Volturno siamo qui perché c’è una musica che non muore mai, c’è una musica che è dentro la nostra vita, una musica importante, una musica che ci ha formato, una musica che ci ha fatto diventare grandi rimanendo bambini, rimanendo liberi dentro, sempre liberi dentro, la musica del più grande artista napoletano del ‘900, la musica di Pino Daniele.”

Un ritorno alle origini proiettato verso il futuro

Il Dj Set di Jovanotti ha rappresentato un ritorno alle origini del cantante toscano. Le contaminazioni culturali hanno caratterizzato non solo la vita dell’artista ma anche il suo percorso musicale. Basti pensare solo ad alcuni dei brani passati e remixati dal cantautore: Get lucky ed Around the world dei Daft Punk; Oye como va di Santana; Sweet Child O’ Mine dei Guns N’ Roses; Seven Nation Army dei The White Stripes; Right Here, Right Now dei Fatboy slim; song 2 dei Blur; Jammin di Bob Marley e Bohemian Rhapsody dei Queen.

Le canzoni “vecchie” e nuove che uniscono generazioni diverse

Megamix; Ti porto via con me; Salvami; Mani libere; Oh, vita!; Estate; Nuova era; Tutto l’amore che ho; Io danzo; Sabato; A te; Baciami ancora; L’estate addosso; Bella; L’ombelico del mondo; Attaccami la spina; (Tanto)³; E non hai visto ancora niente; Tensione evolutiva; Penso positivo; Il più grande spettacolo dopo il big bang; Ragazzo fortunatp; Chiaro di Luna, solo per citare alcuni dei successi di oggi e di ieri andati in scena al “Jova Beach Party” di Castel Volturno.

Concerto che ha però la capacità di rinnovarsi ad ogni appuntamento in base al luogo che lo ospita, rendendo così ogni evento unico nel suo genere.

Toccante la dedica della canzone “A te” a sua moglie Francesca.

Per chi “pensa positivo” e non ha mai smesso di amare e sognare

L’energia di Lorenzo Cherubini è contenuta nel messaggio che trasmettono i suoi testi. In un mondo dove la coerenza, spesso e volentieri, viene percepita come una debolezza nel caso di quest’ultimo ha rappresentato un punto di forza. Fin dagli esordi della sua carriera, avvenuta alla fine degli anni 80 grazie a Claudio Cecchetto, i suoi testi sono sempre stati caratterizzati per i messaggi di positività, altruismo, fratellanza, pace, eguaglianza, amore e gioia di vivere.

Un messaggio forte che ha tratto il suo vigore dai fatti che sono sempre seguiti rispetto alle parole riportate nei suoi testi.  Una carriera artistica lunga 39 anni, iniziata alla tenera età di 13 anni, quando nel Giugno del 1980 cominciò a farsi conoscere come Dj dopo che il fratello maggiore lo presentò ad un ad un disc jockey di Radio Foxes di Cortona, sua città natale. In questi decenni l’impegno di Lorenzo è sempre stato a favore della pace nel mondo e declinato attivamente a sostegno di campagne umanitarie, sociali e politiche al fianco di organizzazioni no profit come: Emergency di Gino Strada, Amnesty International, Lega anti vivisezione, Make Poverty History, DATA, solo per citare alcune tra le più significative.

Non a caso il “Jova Beach Party” è portato avanti con il WWF, con lo scopo di rispettare le spiagge nelle quali si tengono i concerti e le peculiarità che le contraddistinguono come le “dune” e le “pinete litoranee”, nel caso di Castel Volturno.

Il concerto che ha avuto anche delle sorprese romantiche come il matrimonio di due giovani napoletani, celebrato dallo stesso Jovanotti, si è concluso con due messaggi tanto importanti quanto significativi.

Ha fatto presente che fra pochi giorni, precisamente il 20 Luglio, ricorrerà il 50° anniversario della missione dell’Apollo 11 che portò i primi uomini sulla luna, associando a questo avvenimento il primo ricordo d’infanzia di cui ha memoria e la conseguente “smania” di partire, viaggiare e sognare che gli è rimasta da allora.

Approfittando della luna pinea, in alto in cielo, ha poi dedicato ai presenti la canzone “Chiaro di luna” salutando tutti con le seguenti parole:

“Questa terra deve tornare a chi la vive, tutti, italiani e chi arriva da fuori. Questa è una terra di grande accoglienza non ve lo dimenticate. Questo è il Mediterraneo, questa è la Campania. Qui sono arrivati tutti, da tutto il mondo. E’ questa la forza di questa terra che ha creato una cultura unica nel mondo. La cultura dell’accoglienza , dello stare insieme, e di mischiare la vita una con le altre. Ci vuole coraggio, ma voi ce l’avete”.

La scelta di svolgere il concerto a Castel Volturno. Una sfida vinta a metà

I grandi eventi solitamente sono accompagnati da grandi polemiche. Una di queste è stata certamente rappresentata dalla ferrea volontà dell’artista di celebrare il concerto in una terrà così difficile, martoriata per decenni dalla camorra e abbandonata nel degrado più totale dallo Stato. Con questa premessa non si può quindi  che riconoscere a Jovanotti un coraggio che in pochi hanno dimostrato di avere. Non si tratta solo di business in quanto avrebbe potuto scegliere qualsiasi altra location presente sul territorio campano così come fatto nel passato. A parte alcuni disagi causati dal traffico, generato in alcuni parcheggi, a fine concerto la macchina organizzativa ha perfettamente funzionato anche grazie ai tanti volontari impiegati, affiancati da un vero e proprio esercito di carabinieri e poliziotti che per l’occasione hanno, di fatto, militarizzato la zona. Negli occhi però di tanti di noi rimarranno impresse  le scene, in netto contrasto rispetto a quelle del concerto, che si sono palesate all’entrata e all’uscita dell’area interessata dall’evento: dai cumuli di immondizia depositati lungo il tragitto per arrivare alla location del concerto (ovviamente non mi riferisco a quanto prodotto, fisiologicamente, dagli oltre 40 mila visitatori), a quartieri abitati abbandonati a loro stessi, privi finanche della pubblica illuminazione.

Di tutto questo, ovviamente, non può essere accusato di certo Jovanotti, al quale, anzi, gli va riconosciuto il merito di aver provato a valorizzare una realtà dimenticata dai più e che, nel 2019, è lasciata in condizioni non degne di un Paese civile.

Prossimi appuntamenti…

Il Jova Beach Party ha in programma ancora 14 eventi per altrettante spiagge. Si continuerà con l’appuntamento di Marina di Cerveteri (RM) il 16 Luglio, per poi giungere all’ultima tappa del tour a Viareggio (LU) il 31 Agosto. E’ possibile tenersi aggiornati e scoprire, in tempo reale, tutte le novità scaricando gratuitamente l’app per smartphone: “Jova Beach”.