martedì, Ottobre 22, 2024
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Quando il “branco” è più forte di qualsiasi richiamo morale ed etico

Il cosiddetto “effetto branco” consiste nel fatto che più individui si mettano insieme costituendo un gruppo con il chiaro intento di svolgere un’azione violenta o di sopraffazione nei confronti di una o più vittime designate.

Può essere paragonata alla stessa tecnica adoperata dagli animali predatori o quella con cui si muovono altri animali per fuggire alle insidie dei loro nemici, facendo leva sul numero e sulla potenza del branco.

Per un individuo stare in gruppo significa acquisire sicurezza, forza, coraggio, e sperimentare un senso di benessere che deriva dallo sprezzo del pericolo. Un ragazzo che da solo è tranquillo e non presenta particolari problemi comportamentali, che non siano quelli tipici collegati allo sviluppo della personalità, può trasformarsi in un ribelle ed in violento se inserito nel branco.

Adolescenza

La necessità di seguire le regole del gruppo per identificarsi in questo, lo può condurre a compiere azioni che mai sognerebbe di fare in una situazione di isolamento.

È come se il gruppo assumesse una specifica identità fagocitando l’identità individuale di ciascun componente. La comprensione di questi meccanismi psicologici ci spiega le ‘imprese’ ( tipo “arancia meccanica”, dal titolo del celebre film di Stanley Kubrick) che sempre più di frequente vedono protagonisti gruppi di adolescenti o di giovani, stufi di fare sempre le stesse cose e che ricercano l’ebbrezza scatenando i loro istinti su indifesi coetanei, su barboni, mendicanti o inermi passanti.

Arancia meccanica – S. Kubrick

Età matura

L’effetto branco riguarda anche gli adulti. Nascosti nella torma, certi individui scatenano le loro frustrazioni ad esempio allo stadio, di modo che l’evento sportivo diventi solo un pretesto per manifestazioni di violenza.

Un fenomeno sempre più in crescita

Nelle grandi aree metropolitane, in opposizione all’isolamento crescente che vivono i giovani, cresce la logica del branco, fino alla costituzione di tante “crew”, ciascuna con i suoi specifici rituali di iniziazione e con le sue “leggi”, l’una contro l’altra armate così come succede nelle periferie degradate americane.

C’è chi è bullo, chi è vittima del bullo e chi, per evitare di essere vittima, si unisce al branco.

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