a cura di Marcello Rocco.
Per Stylise Magazine abbiamo intervistato lo scrittore Angelo Bilotti, irpino di nascita, perugino d’adozione e brianzolo per migrazione, il quale ci ha parlato della sua prima opera letteraria: “Rompere le palle è una cosa seria (Lungo la via)”.
Il volume edito da “Bookabook” è già disponibile in tutti gli store fisici e on line.
Sposato con Anna e padre di due splendidə bimbə si definisce: <<Un geek cresciuto a Risiko, Simpson, cartoni giapponesi anni ’80, film iconici anni ’90 e serie TV anni 2000 per i quali ho una sorprendente memoria selettiva tanto che potrei comunicare facendo solo citazioni… e spesso lo faccio. Sono un po’ funky e un po’ timidamente tamarro, un abbonato ACI, un esaurito e di orientamento “Over”. Il mio motto è: “I pipistrelli hanno paura della luce vero? Allora io sarò Luce!” (Joe Crocker). Sono Reader, Writer, Counter (so leggere, scrivere e far di conto). Sono manager qualità nella moda, “My passion is Quality” (o almeno così recita il mio CV), amo guardare il mondo con occhi indagatori facendo tesoro della mia deformazione professionale che mi obbliga a notare ogni dettaglio… praticamente sono un rompi palle, un Rompi Palle Professionista: RPP>>.
“Rompere le palle è una cosa seria” rappresenta una lettura spensierata che fa anche riflettere
“Rompere le palle è una cosa seria (Lungo la via)” è un romanzo umoristico, autobiografico e occultamente filosofico. È un viaggio fianco a fianco con il protagonista: il Rompi Palle Professionista (R.P.P.), eroe sui generis il cui unico potere è notare quei dettagli spesso ignorati dal mondo distratto, ma che rappresentano la “via” per riconoscere le perle nascoste in ogni situazione.
Dalle stranezze di Soroca, capitale dei Rom, alle bellezze di Ariano Irpino (AV), capitale del tarallo; dalle chiese, luoghi mistici nei quali l’RPP apprende le vicende di Zio Culillo, vissuto da santo anche se morto in una casa di tolleranza, ai treni, luoghi di passaggio che regalano incontri come quello con Cinzia, una trans imponente e dolcissima.
L’RPP mette a nudo le storie della propria vita per divertire e provare a cambiare un poco e solo per contagio il punto di vista di chi vorrà avventurarsi…
L’autore ci congeda ponendo il seguente quesito: “Sei pronto a scoprire quanto è profonda la tana del Bianconiglio?”