Chiusura di punti vendita non è sinonimo di difficoltà sul mercato. Questo il concetto che si appresta a sdoganare il marchio Burberry che nonostante un fatturato in crescita è pronto a chiudere ben 38 store nel mondo che portano il suo nome.
La rivelazione
Dopo i problemi di Roma e l’addio a 5 punti vendita in Spagna e Brasile arriva l’annuncio dell’azienda britannica che saranno in totale 38 gli store che chiuderanno prossimamente a marchio Burberry. La rivelazione è stata fatta alle pagine del Guardian ma senza indicare le location scelte per la chiusura.
Chiusure legate a un vantaggio in termini di redditività, ad una politica che va verso una politica di flagship store e di un futuro digital. Questa la direzione indicata dal CEO Marco Gobbetti confortato dal successo riscontrato con la nuova collezione primavera estate ad opera del nuovo direttore creativo Riccardo Tisci.
I numeri
Nel periodo, chiuso lo scorso 30 marzo, Burberry ha registrato ricavi stabili a quota 2,72 miliardi di sterline Il risultato operativo adjusted è stato di 438 milioni di sterline, in calo rispetto al 2018 ma con un utile che ha raggiunto quota 339 milioni, in crescita rispetto ai 294 milioni dell’anno precedente.
I dati positivi arrivano dalla solidità del gruppo sul mercato con una crescita registrata in Asia-Pacifico e nessun rallentamento legato alla’economia cinese e le tensioni commerciali.
Ora un piano strategico nuovo che porterà alla chiusura di diversi punti vendita nel mondo ma anche ad un risparmio previsto di 135 milioni di sterline entro il 2022.