sabato, Luglio 27, 2024
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VIDEO – Termina la lunga Via Crucis del Napoli. Si riparte da Conte

a cura di Marcello Rocco.

 Termina la lunga Via Crucis del Napoli con l’esclusione da tutte le competizioni europee dopo ben 14 anni.

Ora è tempo di Rivoluzione!

 Il pareggio in casa con il Lecce, per 0 a 0,  non permetterà quindi agli azzurri di sperare in un posto in Conference League nonostante l’Atalanta abbia vinto in casa per 3 a 0 nei confronti del Torino che conclude la stagione, al 10 ° posto, ad una posizione al di sopra del Napoli. Inutile quindi aspettare l’esito della finale di Conference tra Olympiacos e Fiorentina.

 La SSC Napoli in Europa nell’era De Laurentiis 

 Era il lontano 2010 quando il Napoli di De Laurentiis, dopo aver risalito la china partendo dalla Serie C e tornando in Serie A, riuscì a qualificarsi per la Coppa UEFA.

 Una striscia di risultati positivi che ha permesso agli azzurri di diventare una delle squadre di calcio più forti d’Europa e del mondo.

 Basti pensare che oggi il Napoli (18 °) risulta tra le prime 4 squadre Italiane nel ranking FIFA dietro a Roma (6 °), Inter (7 °) e Juventus (17 °).

 Risultano invece 19 ° l’Atalanta, dopo la vittoria della Coppa UEFA, mente 29 ° il Milan.

 Ricordiamo che: “Il coefficiente UEFA o ranking UEFA, a livello calcistico, è un sistema utilizzato dall’UEFA, introdotto nel 1979, per classificare le squadre impegnate nei tornei continentali. Il coefficiente UEFA per le squadre di club è determinato dai risultati ottenuti da ogni squadra nelle competizioni europee delle ultime cinque stagioni. Il punteggio totale si ottiene sommando ai punti conquistati da ogni squadra un coefficiente fisso, pari al 20% (33% prima del 2009) del coefficiente nazionale relativo alla stagione in corso”.

 Il Napoli quindi con il 10 ° posto in Campionato non solo ha messo a rischio il suo posizionamento nel ranking FIFA ma non accedendo a nessuna competizione europea, a partire dalla prestigiosa Champions League, avrà un notevole ammanco nelle proprie casse così come abbiamo avuto modo di raccontarvi  nelle scorse settimane. 

Il Napoli riparte da Antonio Conte

 Ormai è certa la venuta a Napoli di Mister Antonio Conte

 Il neo Direttore Sportivo Giovanni Manna, insieme alla Società, sta definendo le ultime clausole contrattuali prima della firma ufficiale tra le parti.

Capiremo quindi nelle prossime settimane se il Napoli darà seguito alle parole del Presidente Aurelio De Laurentiis che nell’ultima conferenza stampa, in occasione della presentazione dei ritiri estivi di Dimaro e quello di Castel di Sangro, affermò di voler portare avanti una vera e propria “rifondazione” del Napoli annunciando che tanti calciatori sarebbero andati via per fare spazio a nuove energie.

È quindi da vedere Antonio Conte da chi vorrà ripartire e quali nuovi giocatori vorrà a bordo per questa nuova avventura nell’ignoto.

 Fatto sta che, dovesse andare in porto l’accordo tra la SSC Napoli e Mister Conte, come ormai viene dato per certo praticamente da tutti, il Presidente De Laurentiis avrà fatto un notevole sforzo economico fin dall’inizio per dare modo ai partenopei di tornare immediatamente lì dove meritano di stare e cioè tra le prime in classifica, visto che le cifre che stanno venendo fuori per accaparrarsi il tecnico pugliese sono da capogiro e faranno si che quest’ultimo sarà l’allenatore più pagato della prossima stagione. 

I primi addii in casa Napoli

 Il primo doloroso addio in casa Napoli è quello di Piotr Zieliński che approderà, da svincolato, all’Inter dal momento che le parti, nei mesi scorsi, non hanno trovato l’accordo economico per un nuovo contratto. 

 Il centrocampista polacco, da pochi giorni divenuto trentenne, approdò a Napoli nell’agosto del 2016. Da allora si è creato un forte legame con la città ed i tifosi azzurri tanto che con sua moglie Laura Slowiak ha comprato, proprio in questi giorni, casa nel quartiere Posillipo.

 Anche il capitano Giovanni Di Lorenzo, trentenne come il compagno di squadra, a Napoli dal luglio del 2019, ha annunciato, nei giorni scorsi, la volontà di lasciare Napoli, nonostante un contratto che lo lega alla Società fino al 2028. Attacchi pesanti e personali, che sono andati decisamente oltre la legittima contestazione per le cattive performance in campo, di alcuni tifosi e giornalisti, hanno contribuito a creare un clima non più sopportabile per il capitano che a questo punto ha pensato di dover cambiare ambiente.

 Sia a Piotr Zieliński che a Giovanni Di Lorenzo auguriamo il meglio per il prosieguo della loro carriera in quanto, al netto di un calo di rendimento che ha riguardato tutti i giocatori del Napoli e quindi non soltanto loro, hanno dimostrato sempre di essere due grandi professionisti che hanno dato il cuore per la maglia. 

Durissima ma giusta contestazione allo Stadio Diego Armando Maradona 

 Allo Stadio Maradona, per l’ultima partita di campionato, si è assistito ad una durissima contestazione da parte dell’intera tifoseria partenopea a partire dalla Curva A e dalla Curva B che hanno esposto striscioni che ripercorrevano la penosa annata del Napoli. Sono inoltre stati intonati cori contro il Presidente De Laurentiis e nei confronti dei giocatori invitati ad andare via da Napoli. 

(Curva A: “Di questa stagione fallimentare l’unica a salvarsi è la maglia…vada altrove chi per lei non ha dato battaglia!”)
(Curva A: “Vi auguriamo un’estate come la vostra annata..in un mare di m**da!”)

 Va sottolineato come, seppur la contestazione sia stata molto accesa, i toni sono rimasti civili per la maggioranza del tempo.

 Nessun tifoso pretendeva che il Napoli dovesse rivincere lo scudetto anche quest’anno, ma passare dal primo al decimo posto esprimendo il peggiore calcio mai visto, durante questo ventennio di presidenza De Laurentiis, è stato un qualcosa che ha offeso, nel profondo, coloro che in ogni angolo del mondo hanno sempre tifato e sostenuto la squadra alla pendici del Vesuvio.

(Curva B: C’era un titolo da onorare ma avete “giocato” senza lottare… Dal trionfo al tonfo vi siamo grati ma a stento sarete ricordati!)
Curva B: “Campionato 2023/2024. Né calore né folklore… al fischio finale sparite in poche ore!”)

 Un’amara delusione che non mette in discussione l’amore viscerale per la SSC Napoli ma che non può essere dato per scontato da nessuno.

 Perché passano i giocatori, gli allenatori e anche i presidenti. Quello che rimane è: “Solo la maglia!”

 

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