sabato, Luglio 27, 2024
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Le imponenti mani di Lorenzo Quinn alla Biennale d’Arte 2019

A due anni dall’esordio, Lorenzo Quinn sorregge e stupisce ancora con le sue imponenti mani. Abbraccia un mondo che annega nell’indifferenza.

Il figlio d’arte gode, tutt’ora, della scia di stupore intorno all’installazione, nota come Support, a Venezia.

Due candide mani che emergono dalle acque del Canal Grande per sorreggere un palazzo accanto alla Ca’ d’Oro

Un messaggio emblematico, ridondante di significato e di impatto estetico con lo scopo manifesto di sensibilizzare rispetto a tematiche ambietali.

Le mani a carezza sul mondo

Il tema, che le mani sorreggono, è la consapevolezza delle onerose conseguenze del mutamento climatico sugli equilibri della Serenissima e sul resto del pianeta.

Il candore delle mani che si staglia sulle acque torbide del canale, come a sottolineare l’evidente stridore degli elementi che si incontrano.

Un’immagine emblematica che raggiunge il suo obiettivo risaltando sul sociale e tra le coscienze di chi ha potuto ammirarle dal vivo e in foto.

Mani che si incrociano per un futuro migliore

Lorenzo Quinn “mette mano” anche alla Biennale di Venezia del 2019, con un’installazione altrettanto imponente.

Un rinnovato messaggio di speranza da diffondere con le sue mani che contengono, rassicurano, carezzano.

Presso l’Arsenale Nord, dall’11 maggio al 24 novembre 2019 si potrà ammirare Building Bridges, un’imponente installazione, un porte formato da sei coppie di mani che, a partire dai due argini, si intrecciano a volta.

Investiamo sui valori per un futuro migliore

Un’opera, alta 15 metri e lunga 20, è il maestoso emblema dei 6 valori universali dell’uomo, un messaggio che “sceglie” Venezia per essere diffuso.

Lorenzo Quinn esprime, con la sua arte, la necessità di ricontattare valori quali
amicizia, saggezza, aiuto, fede, speranza e amore; dimensioni emotive più che mai necessarie nell’attuale contesto socio-culturali in cui ogni distanza deve trovare un punto di incontro, un ponte, un incrocio di mani.

Un ponte di mani tra speranza e consapevolezza

L’artista dichiara:

“Venezia è una città patrimonio mondiale ed è la città dei ponti. È il luogo ideale per diffondere un messaggio di unità mondiale e pace in modo che molti di noi in tutto il mondo costruiscano ponti con gli altri piuttosto che muri e barriere” .

Il fil rouge che connette il suo pensiero creativo si identifica nelle “mani“, quello strumento con cui l’uomo decide di agire nel bene e nel male, di connettersi con il mondo e manipolarlo per edificare opere a sostegno dell’umanità.

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