sabato, Luglio 27, 2024
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Il bacio letale della vipera: come sopravvivere al suo fascino

La vipera annuncia il tepore della primavera tanto quanto le rondini. Il suo passaggio non sempre lascia indenni; è necessario riconoscerla e in casi estremi, porre rimedio al suo “bacio letale”.

Il verde smeraldo dell’erba primaverile è una tentazione difficile da contrastare; piedi nudi, animo leggero ed una corsa liberatoria tra i campi puntellati da margherite.

Poi la ragione ci fa sobbalzare, con la sua voce greve e pedante: le vipere, non dimenticare le vipere! D’un tratto il tepore di una fantasia dai colori tenui della primavera, si dissolve.

Marzo danza tra pioggia e sole

Marzo, giunge facendo capolino tra gli strascichi di un inverno che sembra eterno.

Pare sia un mese pazzerello, dispettoso, imprevedibile.

Gran parte delle creature viventi si lascia coinvolgere dalle danze primaverili; il maschio delle vipere accoglie il richiamo dell’amore e si mette alla ricerca di un’anima gemella.

E noi lì, con i piedi nudi e la frustrazione di doverci sottomettere alla ragione.

La fobia per i serpenti sembra accomunare molte persone, legato ad archetipi ancestrali che si insinuano nel nostro inconscio.

In gran parte dei casi, soprattutto in Italia, questa paura è immotivata. Nel nostro territorio, infatti, “quasi” tutti in questi esserini striscianti sono innocui, tranne uno: la vipera!

Stylise propone una sfilata senza precedenti, una passerella dedicata a lei, incontrastata protagonista delle nostre amate escursioni.


Miss Vipera Ammodytes

Apre le danze un’amante degli accessori. E’ lei, Miss Vipera Ammodytes.  Ama essere notata offrendo il suo profilo migliore.

Non accetta di passare inosservata ed “indossa” per le sue comparse ufficiali un evidente, ma elegante corno sulla punta del muso.

Il suo “abito” è di una meravigliosa tonalità di grigio chiaro, che talora tende al bianco.

Lungo tutta la lunghezza, in prossimità del dorso, si può osservare un elegante motivo a zig zag che si impone per il suo caratteristico stridore.

Sembra richiamare le fantasie anni ’60 e presenta uno stile immortale, ma elegante e mai eccessivo.

Predilige un habitat costituito da zone aride, pendii e pietraie. Non sembra essere particolarmente combattiva, ma potenzialmente letale.


Miss Vipera Berus

Segue, senza arrendersi ad una posizione meno rilevante, Miss Vipera Berus o marasso palustre.

Indossa per noi un “copricapo” squamato con un apice squisitamente piatto che la differenzia dalla vipera comune.

Attenta ai particolari, riprende i motivi sul capo intorno alle 3 placche centrali.

La nostra modella, sinuosa e slanciata, ha uno sguardo ipnotico; le sue pupille verticali ellittiche rendono ancora più “affascinanti i denti veleniferi sulla sua elegante mascella superiore.

Oggi sfila con il suo compagno, entrambi adornati da una banda dorsale scura a zig-zag, arricchita da una serie di macchie tonde lungo i fianchi.

La coppia ci offre un affascinante dimorfismo sessuale nella colorazione. Lui, presenta nero su un fondo grigio-argentato, lei ha “scelto” una tonalità più femminile: un bruno scuro su un fondo marrone più chiaro di tonalità variabile.

Pericolosamente aggressiva se si sente attaccata, risiede in montagna, in genere nel Nord Italia.

Ama anche lunghe nuotate per mantenere la sua forma smagliante.


Miss Vipera Aspis

Entra in scena, Miss Vipera Aspis, aggraziata e minuta nel suo incedere sicuro e a tratti altezzoso.  

Ama indossare colori caratterizzati da una notevole variabilità cromatica, con una predilezione per le tonalità “autunnali”, quali grigio, beige, giallo, rosso-mattone, e sfumature degli stessi.

Oggi, in passerella, si esibisce con il suo abito nero, ricercato ed insolito.

Ci stupisce con un ulteriore cambio d’abito con un dorsale nero marcato e a tratti di un delicata e leggera marcatura.  

La nostra modella ci raggiunge dalle Alpi e dagli Appennini.

Il suo habitat preferito è costituito da luoghi caldi e asciutti, dalla pianura fino ad oltre 2500 metri di quota. La sua innata eleganza è sostenuta da un atteggiamento schivo ed introverso.


Miss Vipera Ursinii

Lei è Miss Vipera Ursinii, anche lei minuta, ma con una forte personalità. Lo dimostrano i colori sul dorso, assolutamente attuali e rispondenti alle prossime tendenze autunnali.

I suoi “tessuti” dall’aspetto “ruvido” presentano tonalità cangianti che si esprimono nelle sfumature grigie, verde oliva e marrone.  

Elemento in comune con le sue colleghe, la “dorsatura” a zig zag che si impone su una “tappeto” di colore più chiaro e finisce su una coda di lunghezza ridotta.

Il suo ventre stupisce con uno stile inatteso, di un color crema, che può variare in grigio intervallato da chiazze più scure.

Si distingue per la sua testa affusolata e ovoidale, i suoi occhi di medie dimensioni e sguardo ammaliante.

Ci raggiunge dall’Appennino Abruzzese ed Umbro-Marchigiano, in particolare dal Gran Sasso.

Le dive introverse

Le dive rifiutano l’intervista, sono schive e territoriali.

Non amano la vita mondana se non nelle stagioni più calde, quando sembrano far capolino nel jet set.

Lente e riflessive, attaccano mordendo se si sentono “rubare le scene”.


Come distinguere la vipera dai sui simili innocui

Hanno una testa schiacciata con una forma tipicamente triangolare e più larga rispetto ai suoi simili.

Presenta tonalità nette che sfumano dal grigio al marrone ramato.

E’ lunga al massimo 80 cm con un disegno riconoscibile per il suo andamento a zig zag.

I suoi occhi presentano una pupilla verticale, simile a quella dei felini. Ha un corpo tozzo con coda a punta di una lunghezza ridotta.

Sintomi in caso di morso

Il segno dei morsi di una vipera presentano un aspetto tipico: due punti rossi distanti tra loro circa un centimetro.

E’ visibile arrossamento, gonfiore, formicolio, cianosi che si espande sul resto della cute dopo pochi minuti.

Entro un’ora si impone una sintomatologia imponente con nausea, vomito, talora con sangue, dolori muscolari, diarrea, collasso cardiocircolatorio e shock con perdita di coscienza.


Le procedure per contrastare l’effetto del veleno

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