Lady Oscar sarebbe napoletana e ricalcherebbe il profilo di un’eroina vestita da uomo, originaria di Pozzuoli.
Nel conoscere un personaggio che accompagna la nostra infanzia e per molti, anche l’età adulta, è facile che diventi reale, familiare.
Mi soffermo a pensare che se incontrassi Homer Simpson per strada lo saluterei con naturalezza, come un amico di vecchia data. Tuttavia mi stupirei nell’incrociare un personaggio televisivo quasi fosse una presenza immaginaria creata dai pixel dell’etere.
Un fiocco blu per Lady Oscar
Soffermiamoci su Lady Oscar, la donna non “gradita” alla nascita, educata come un maschio.
Il buon padre voleva un maschietto, ma ahime` sei nata tu,
nella culla ti ha messo un fioretto,
Lady dal fiocco blu
Specchio “sommerso” di una recente cultura maschilista in cui un figlio era un valore aggiunto alla famiglia, soprattutto se potenziale forza lavoro.
Oscar tra stereotipi maschilisti e ideali femministi
La nostra eroina, ha indossato, sin dalla sua primissima infanzia, le rigidità di una sessualità negata.
Un’analisi più attuale vede in Oscar, l’ideale della donna forte, indipendente, così lontana dai vezzi tipicamente femminili e dalle fragilità attribuite al sesso debole.
Lady Oscar, un ponte, tuttora attuale, tra una cultura patriarcale e un’emergente e sempre più “tenace” femminismo.
Un personaggio troppo realistico per essere un “semplice” cartone animato.
Lady Oscar in carne, ossa e uniforme
Immaginiamo che la sua personalità sia ispirata ad una donna realmente esistita, magari di origine partenopea.
Un manga nato nella cultura nipponica, dalla penna di Riyoko Ikeda.
Passionale e determinata, è la donna a ognuna di noi ambisce, quando, nei momenti di difficoltà i suoi occhi di ghiaccio non tradiscono alcuna esitazione.
Arriva sui nostri schermi censurata dei momenti più intensi, quando la sua personalità dirompe.
Vestita del suo valore, solo di rado mostra la sua complessa femminilità di donna “guerriera”.
La passione in bilico tra spade e cuori
La sua uniforme, quasi fosse un tatuaggio imposto alla nascita, la solleva dai suoi doveri di donna: un matrimonio che le assicuri una vita dignitosa.
La Lady non ha mai avuto bisogno di un supporto maschile; nella stragrande maggioranza era lei a soccorrere i maschietti indifesi.
Tuttavia ha amato, con lo stesso ardore del suo vissuto da guerriera.
Lady Maria
Torniamo alla possibilità che Oscar sia esistita davvero e che la sua identità sia attribuibile ad una donna in uniforme di origini partenopee.
Maria Puteolana, vissuta ai piedi del Vesuvio nel XIV secolo potrebbe essere la nostra Oscar cresciuta nei quartieri napoletani.
E’ stata una delle comandanti dell’esercito di Roberto D’Angiò, in difesa del reame, dalle incursioni dei pirati e degli aragonesi.
Un mito che sa di realtà
E’ un personaggio che si muove tra mito e realtà, originaria di Pozzuoli, decantata da Petrarca; il maestro racconta di averla incontrata nel 1341 accanto al re angioino:
“quando si è fatta innanzi e mi ha salutato, bardata da guerra e al comando di un manipolo di soldati, ne sono rimasto sbalordito. Poi sotto quell’elmo ho riconosciuto la sua femminilità”.
Sono scarse le informazioni pervenute ai giorni nostri su un personaggio così “altisonante”.
Una femminilità scomoda
Donna molto riservata, intenta a restare nell’ombra pur di dissimulare la sua sessualità.
Immola la sua femminilità a favore della sua patria.
Francesco Petrarca parla, ancora, di una prova che immortalò il suo valore; a chiunque osava sfidarla, Maria, invitava a liberare una sbarra di ferro da un grosso masso.
Con la sua innata eleganza e con una spontaneità disarmante era la sola che riusciva nell’impresa che ultimava con il lancio dello stesso palo per oltre dieci metri.
Legenda o volontà di far emergere un potere femminile che era, comunque, insito nella sua natura, ma non riconosciuto.
“Maria la Pazza”, conosciuta con questo epiteto per ridurre al potere maschile uno “scomodo” mito.
Marie-Jeanne Schellinck : una Lady Oscar francese
Idealmente, ci aggrappiamo all’idea che la nostra eroina abbia sangue italiano, ma esiste un’ulteriore ipotesi che vede Oscar infervorata da ideali della rivoluzione francese.
Marie-Jeanne Schellinck, passionale e determinata non smette di lottare in difesa dei suoi compatrioti, spogliandosi degli stereotipi di quei tempi.
Nasce in Belgio nel 1757, fortemente impegnata nel far rivalere le sue idee al punto di occultare la sua natura femminile per accedere all’armata di Napoleone, nel 1792.
Un’eroina riconosciuta dal potere maschile
Durante i suoi eroici interventi a Jemappes subisce le offese della guerra e promossa sottotenente e successivamente decorata della Legion d’Onore. Napoleone in persona, nel 1808, lodò il suo valore dinanzi all’intero esercito, con tali parole:
“Inchinatevi al cospetto di questa donna straordinaria, perché è una delle glorie del nostro impero”.
Morì nel 1840 a 83 anni.
Una Lady Oscar in tutte noi
Lady Oscar resta un ideale femminile o uno stereotipo da cui mantenere le distanze.
E’, comunque, uno spunto di riflessione importante ancora oggi.
Mettere da parte la femminilità per imporsi in un mondo dominato dalla prepotenza del più forte; ed il più forte resta legato all’immaginario virile dell’ “uomo che non deve chiedere mai”.