Filicudi si irradia di immenso; piccole lucciole di mare rendono cielo e acqua un unico tappeto luminescente in cui nuotare.
Esserini luminescenti puntellano, di luce, il mare nella Grotta del Bue Marino. Un incanto quasi irreale dovuto a reazioni chimiche e alla complicità del cielo stellato.
Quel cielo che sembra concedere al mare le sue creature più luminose; una sorta di via lattea che si adagia sulla superficie del mare.
Una clessidra che smette di far scorrere i suoi granelli per fermarsi a guardare; una natura incontaminata che ospita l’uomo a patto che la lasci invariata.
Filicudi, tra fascino della natura e lucciole di mare
Filicudi, trafascino e mistero se ci soffermiamo ad osservare un cielo stellato immerso nell’acqua senza necessariamente spiegarci la natura del fenomeno.
In realtà, quel mare che brilla ha una spiegazione scientifica e una definizione largamente utilizzata.
Filicudi ed un segreto con un diametro di 2 mm
Si tratta di bioluminescenza e si verifica grazie alla presenza di organismi
unicellulari appartenenti al genere dei dinoflagellati. “Esserini”che emettono luce attraverso particolari reazioni chimiche.
Il più grande non raggiunge i due millimetri di diametro e presenta caratteristiche tipiche sia del mondo vegetale che animale; come il primo, attua il processo di fotosintesi clorofilliana e nel contempo, si alimenta con il plancton.
Il processo è semplice, ma di effetto: l’energia chimica viene semplicemente “tradotta” in energia luminosa.
Un antro che conduce ad una fiaba
La grotta del Bue Marino si raggiunge in barca e nulla lascia presagire lo spettacolo, senza pari, di cui il turista può godere una volta varcato l’ingresso.
Colori vivi e cangianti, sovrastati da un blu così intenso da invadere ogni pigmento della pelle.
Uno specchio d’acqua incontaminato, insonorizzato dalle volte naturali della formazione roccisa.
Filicudi capovolge il cielo e le sue stelle
E quel tappeto di “lucciole” che sembra capovolgere il cielo per camminarci sopra e fondersi con un fenomeno strabiliante.
Nuotare tra piccole e intense stille di luce basta ad attivare la reazione dell’elettricità chimica.
Una sostanza, nota come luciferina è la responsabile della creazione del fascio di luce che segue la sagoma del bagnante.
Nuotando tra le stelle, i nostri sensi si abbandonano alla poesia di un cielo capovolto.