sabato, Luglio 27, 2024
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Perversioni, il mondo taciuto dietro una porta socchiusa

Perversioni, tutte quelle espressioni di una parte della sessualità sublimata fino alla sua pratica più estrema. Un linguaggio corporeo che vuole raggiungere picchi di intensità, laddove il semplice incontro di corpi e anime non basta. Non sempre si lega ad altre aree di “confine” fisico ed emotivo la cui violazione sembra padroneggiare. E’ un’intimità, spesso, insospettata, vestita di abiti “normali” e abitudini che si confondono nella massa.

Dietro quella porta chiusa a doppia mandata, poi, viene fuori l’estro, la sfida, l’estremo, fino a sfumare nella perversione. Se vogliamo arrenderci ai termini tecnici, la chiamiamo “parafilia” per indicare “tratti” di sessualità che affascinano, scandalizzano o fanno ribrezzo. Non si riferisce ad un grado di intensità specifico, ma a qualsiasi forma insolita di espressione sessuale.

Tra le più comuni, anche oggetto di sana parodia, abbiamo il feticismo. E’ quella condizione in cui l’eccitazione sessuale è mediata da oggetti (scarpe, indumenti intimi) o da parti del corpo su cui si concentra il focus di sublimazione sensuale.

Altra dimensione, forse meno innocua, è il sadomasochismo, in cui la gratificazione passa attraverso il dolore fisico, subito o inflitto. Per non accedere ad una condizione riconoscibile come violenza, abuso, chi aderisce a queste pratiche deve essere consenziente, consapevole e lucido.

Un mondo taciuto, ma non così raro

Le parafilie, tuttavia, sembrano essere così numerose da renderne difficoltoso il “censimento”. Alcune forme sembrano essere fin troppo diffuse, altre estremamente rare e spesso legate a dimensioni di personalità psicopatologiche. Come accennavamo, le parafilie diventano clinicamente significative nella misura in cui esse causano disagio all’individuo o implicano la vittimizzazione di altri. Nell’ultima versione del DSM, il manuale clinico degli operatori della salute mentale, sotto l’etichetta di disturbi parafilici vengono inclusi oltre ai sopracitati, feticismo e sadomasochismo, il disturbo voyeristico (spiare altri nelle loro intimità), il disturbo esibizionistico (esibire i genitali), il disturbo frotteuristico (toccare o strofinarsi contro un individuo non consenziente), il disturbo pedofilico (interesse sessuale per i bambini) e il disturbo da travestitismo (eccitarsi sessualmente attraverso il cross-dressing).

Perversioni, dalla fantasia all’atto

Tali “disturbi” sono citati e categorizzati per la loro diffusione e per la tendenza ad essere associati a comportamenti riconducibili ad azioni penali. Voglio, tuttavia, condurvi lungo sentieri “scabrosi” e poco esplorati delle parafilie meno note:

  • Infantilismo parafilico: l’eccitazione sessuale è assicurata nel mettersi nei “pannolini” di un neonato, nel vero senso della parola. Abbigliato come un infante si atteggia a tale e viene trattato come un lattante. Una condizione che può o non può coincidere con il feticismo da pannolino, in cui la persona riceve piacere sessuale nell’indossare o utilizzarne uno.
  • Formicophilia: l’eccitazione sessuale è derivata dall’avere insetti (ad esempio, le formiche, ragni o scorpioni) che strisciano o camminano su tutto il corpo o sui genitali. In taluni casi l’apice del piacere è raggiunto con un morso dello stesso.
  • Cuckoldism: piacere nel vedere il proprio partner impegnato in un rapporto sessuale con un’altra persona o nell’essere a conoscenza di una relazione extraconiugale.
  • Abasiofilia: parafilia che convoglia l’eccitazione su un partner con mobilità limitata o disabilità fisica. Può ridursi al solo guardare una persona su una sedia a rotelle fino ad interagirvi dal punto di vista sessuale.
  • Omorashi: la fonte di piacere è dovuta ad una vescica piena o nel vedere un’altra persona nelle medesime condizioni. Un disturbo che non ha alcun punto di interesse con l’urophilia, ossia piacere nel ricevere o “elargire” urina.
  • Furniphilia: l’eccitazione sessuale deriva nel sottoporsi o sottoporre altri a varie forme di travestimento del corpo, tali da rendersi o renderli simili, nell’aspetto o nella funzione, a un oggetto di arredamento.
  • Meccanophilia: piacere sensuale che origina al ricorso, diretto o indiretto, di macchine o attrezzature, come biciclette, veicoli, elicotteri, aeroplani, ecc.

Sesso, tra piacere e reato

Molte forme di piacere possono condurre al pieno controllo dell’altro con la pericolosa riduzione della persona ad un mero “canale” di piacere estremo. Una deviazione che non può restituire al “compagno di giochi” la dignità di un partner sessuale. Ricordiamo tra questi:

  • Symphorophilia: tra quelli più associabili ad un’insidiosa forma di sadismo. L’orgasmo può essere raggiunto nel guardare un disastro mentre si verifica (incidente d’auto, incendio).
  • Sacofricosis: l’eccitazione sessuale è derivata dal masturbarsi in pubblico senza che nessuno se ne renda conto grazie ad un buco nella tasca dei pantaloni.
  • Vorarephilia: l’eccitazione sessuale deriva dal pensiero di mangiare letteralmente un’altra persona o dall’essere divorati. La maggior parte di queste persone fantasticano solamente l’atto, ma alcuni arrivano a realizzare la fantasia.

Non è facile porre dei confini che siano netti, nè stabilire quali pratiche siano”sane” in un mondo in cui l’eccitazione è data dall’eccesso. In realtà, tra due persone adulte e consenzienti, esiste ed è lecito, l’espressione di una sessualità libera dai preconcetti, dai limiti etici e morali.

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