sabato, Luglio 27, 2024
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Le paure sessuali degli uomini, i segreti tra le lenzuola

Le paure non hanno sesso, ma possono avere voce e volto. Si esprimono in diversi contesti e a letto contattano una dimensione molto delicata. Si manifestano in modo eclatante o implodono dentro conquistando tutto il mondo interiore.

La diversità che si impone tra i sessi trova una componente preponderante nelle rigidità culturali; le stesse sono, ovviamente, sostenute dalla variabilità biologica e psicologica entro cui si esprime e prende forma. Il sesso, al’interno di una complessità relazionale, esprime un mondo che non si limita al momento dell’amplesso. Nel contatto fisico convergono dimensioni personali, aspettative, timori, insicurezze, vissuti emotivi. Tutto il mondo che portiamo tra le lenzuola può influenzare la qualità del rapporto sessuale, anche a prescindere dal partner.

Uomini e donne esprimono ed esperiscono tale complessità in modo molto diverso. I primi si concentrano su aree specifiche che hanno a che fare con il giudizio che subisci dall’altro, la sicurezza relazionale, il timore di non essere “abbastanza” o di deludere le aspettative altrui.

Il problema delle dimensioni


Il fisico è lo “schermo” con il quale ci presentiamo al mondo. Fuori da una relazione intima possiamo “abbigliarlo” nel migliore dei modi, così da mettere in evidenza le “doti” e “appannare” eventuali mancanze. Quando l’uomo si mette letteralmente a nudo non può più contenere eventuali insicurezze relative all’esteriorità o a parti del corpo non cui non si sente a suo agio. Nel contatto con l’altro sesso, il partner diventa la fonte di conferma o disconferma delle sue risorse o lacune. Può succedere che l’altro non sia abbastanza sensibile da intuire le paure e contenere il disagio. Allora i timori si ingigantiscono in modo esponenziale fino ad arrivare ad una sorta di “paralisi” che a partire dalle lenzula si estende alla relazione. Ora ci chiediamo: sono le “dimensioni” a costituire un limite o la percezione che non essere all’altezza?

La nudità è la relazioni senza filtri. Chili di troppo, peluria in eccesso, difetti fisici evidenti o percepiti possono influenzare la spontaneità dell’uomo, quanto della donna, di denudarsi di fronte al partner. La soluzione più immediata è la luce spenta che consente, poi, di accedere in modo spontaneo ad una relazione “altra”, fantasticata , che si esprime nel buio, oltre quello che siamo in grado di percepire tra le ombre.
Non accettarsi per come siamo si traduce, irrimediabilmente nella “certezza” di non piacere, in un senso di insicurezza strisciante che inficia la relazione.

Da qui origina il problema “meccanico”, per cui la difficoltà nell’erezione. A queste si uniscono tutte le crude verità rispetto al superamento del trentesimo anno di età. Fase in cui aumentano le esigenze ed il sistema vascolare funziona in maniera diversa.

La prestazione, le paure e il piacere indotto

Riceve conferma circa la prestazione attraverso il piacere che l’altro manifesta ha a che fare con un antecedente fondamentale: l’attenzione per il proprio partner. L’uomo che non riesce a condurre la compagna verso il culmine della soddisfazione finisce in un vortice di insicurezza che non fa che sottolineare, emotivamente, le distanze più intime che prendono forma. Poi esistono uomini “egocentrati” che seppur dovessero essere attenti al piacere per il partner non sarebbe altro che un’ulteriore conferma del suo “bozzolo” narcisistico. L’orgasmo non è altro che il corollario di una dimensione ben più ampia in cui il piacere è nel viaggio e non necessariamente nella meta.

Altro cruccio è nella durata del rapporto che si rifà direttamnte alla capacità di prolungare il piacere o al repentino ed efficace raggiungimento dell’orgasmo. In base alle priorità assegnate dal singolo o dalla coppia la tempistica assume un significato invece di un altro. In ogni caso il problema dell’eiaculazione precoce investe entrambi, ma sembra avere un unico capro espiatorio. Questo dipende dalla reazione dell’uomo e della sua tendenza a proiettare o a colpevolizzarsi.

Escludendo una problematica organica, la reazione del partner pregiudica o facilita la vita sessuale di coppia. E’ fondamentale che l’altro si senta libero di esprimere incertezze, fantasie taciute, difficoltà senza subirne il giudizio. In questo caso il comportamento non verbale diventa un registro di comunicazione indissolubile. L’espressione del viso, uno scatto improvviso, il voltare le spalle possono diventare segnali “catastrofici” che intervengono a sottolineare, ingigantire e cronicizzare una difficoltà. “Complicità” deve essere la parola chiave a cui entrambi devono riferirsi, nel dialogo e nella soluzione del problema. Ciò, anche e soprattutto, quando si arriva alla conclusione che l’intervento di un esperto diventa l’unica soluzione possibile.

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