martedì, Settembre 17, 2024
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L’Irpinia sempre più preda dei clan e dei loro “ambasciatori”. Il caso Serino

a cura di Marcello Rocco.

Ancora una volta nel Comune di Serino, in provincia di Avellino, si è verificato un fatto che desta preoccupazione e che fa registrare un trend negli anni passati sconosciuto o comunque residuale in realtà come la verde Irpinia.

 Nell’indifferenza dei più e addirittura con il sostegno della rimanente parte della cittadinanza, in occasione di una sagra avuta luogo in una delle ventiquattro frazioni che compongono il paese irpino, lo scorso weekend è stato accolto in pompa magna tale Nando De Marco nipote di Ferdinando Del Gaudio, capoclan di Ischitella (come riporta l’articolo de “ilsole24ore.it del 1° dicembre 2012 intitolato: “I Casalesi imponevano cantanti neomelodici alle feste. Dodici arresti nel Casertano”).

Come riportato nell’articolo:

“In quest’inchiesta, condotta dai pm Antonello ArdituroGiovanni Conzo e Maurizio Giordano, ha «cantato» un bel po’ di pentiti. Gente come Salvatore Laiso, che ammette di «essersi recato con De BiaseMenale e Musto a Teverola durante la festa di piazza. Parlarono con l’organizzatore imponendogli di far cantare Ida D’Amore (nome d’arte di Rita Ferrara, compagna di De Biase, ndr), Franco D’AmoreNico D’Ambrosio ed altri; poi imposero gli stessi cantanti nonché Nando De Marco, nipote di Ferdinando Del Gaudio, capoclan di Ischitella, al proprietario del ristorante – albergo La Fontanina, ubicato nella zona di Ischitella»”.

L’on Borrelli già nel 2019 prese posizione contro De Marco

 L’onorevole Francesco Emilio Borrelli, nel dicembre del 2019, espresse una netta presa di posizione pubblica contro il neomelodico casertano dichiarando:

“Ecco il video della vergogna di Nando De Marco. Istituire il reato di apologia di mafia e camorra.

 Ai bambini deve essere consentito di stare al riparo dagli ambienti criminosi e da tutto ciò che gira intorno ad essi.

 La musica neomelodica è figlia dei peggiori circuiti malavitosi ed è la loro più fulgida espressione. Non la pensano così i genitori dei piccoli, ripresi in un video pubblicato sui social, che si sono esibiti insieme al loro beniamino, Nando De Marco, durante una festa privata da lui stesso pubblicizzata.

 Il cantante neomelodico, che si esibisce prevalentemente nel casertano, durante la sua performance, ha coinvolto due minori a cui ha passato il microfono e, gli artisti in erba, hanno sciorinato tra virtuosismi vocali testi dai contenuti violenti inneggiando alla malavita, cantando di carcere e pistole.

 È il video della vergogna, va istituito il reato di apologia di mafia e camorra. La criminalità, attraverso le canzoni neomelodiche, viene inneggiata e osannata, ne deriva un racconto travisato e distorto. Da questo scenario i bambini devono essere tenuti fuori”.

 Serino, che storicamente non è un territorio dove la presenza dei clan camorristici è fortemente radicata, sta subendo una trasformazione che deve farci riflettere e preoccupare.

Il “caso Pandetta” a Serino

 Non è infatti il primo caso nel comune irpino.

Il collega di Today.it, Vinicio Marchetti, commentava così un analogo episodio avvenuto un paio di anni fa:

 “È assolutamente inconcepibile quanto è avvenuto nel corso dell’appuntamento musicale che ha avuto luogo a Serino, in provincia di Avellino, il 1 giugno 2022. Sul palco della rassegna, infatti, è giunto anche il trapper neomelodico Niko Pandetta. Per chi non lo sapesse, il cantante è il nipote del boss catanese Salvatore Cappello, sottoposto al regime speciale di detenzione 41 bis dal 1993.

 Cappello è stato uno dei massimi esponenti della guerra di mafia a Catania tra gli Anni 80 e 90.

(Niko Pandetta)

Il trapper aveva dedicato nel 2016 una canzone allo zio dal titolo “Dedicata a te”. Alcuni versi sono inequivocabili ed è veramente assurdo che, quest’ultimi, possano essere ripetuti su un palco, a cospetto di una platea di giovani: “Zio Turi io ti ringrazio ancora per tutto quello che fai per me, sei stato tu la scuola di vita che mi ha insegnato a vivere con onore, per colpa di questi pentiti sei chiuso là dentro al 41 bis.

 Niko Pandetta, inoltre, è sempre colui che ha affermato “La mafia non esiste”, in una recente intervista. Concetto che poi ha parzialmente riveduto e corretto. Neanche a dirlo, non può essere questa l’immagine che possiamo dare della Campania. Invitare un “artista” che dedica una canzone a un esponente di spicco della criminalità organizzata, di certo, non può essere ignorato (e accettato)”.

La manifestazione che ospitò l’esibizione di Niko Pandetta, all’epoca, fu addirittura patrocinata dall’Amministrazione comunale di Serino e dall’attuale Sindaco Vito Pelosi

 All’epoca il concerto fu addirittura patrocinato e cofinanziato dall’Amministrazione comunale di Serino e dall’attuale Sindaco Vito Pelosi.

 Pochi mesi dopo, il 19 ottobre 2022, Pandetta veniva rintracciato, in zona Quarto Oggiaro (quartiere di Milano, ndr) dagli agenti della Sezione Criminalità organizzata della Squadra mobile di Milano, in una stanza di un B&b preso in affitto dal suo manager, e tratto in arresto per una condanna divenuta definitiva a 4 anni per spaccio ed evasione.

Pelosi non è nuovo ad episodi del genere. Infatti già nel 2012, in qualità di Assessore al Turismo del Comune di Serino, fu proprio lui che volle fortemente, in occasione della Notte Bianca, Raffaele Migliaccio, in arte Raffaello, neomelodico di Casoria che pochi giorni prima era finito sotto i riflettori per avere rivolto dal palco del quartiere Kalsa, a Palermo, “un bacione a Gino Abbate” detto Ginu u’ mitra, detenuto e referente di Cosa Nostra del quartiere.

Quando i “messaggeri dei clan” cominciano a penetrare in “territori vergini” allora c’è da preoccuparsi 

 Lo “sconfinamento” di questi personaggi, contigui alla criminalità organizzata, in territori dove, in linea di massima, la presenza di mafia e camorra non è radicata come altrove rappresenta più che un campanello d’allarme.

 Fa quindi specie vedere come mentre il Sindaco di Serino spende migliaia e miglia di euro, di soldi pubblici, per progetti sulla legalità rivolti alle scuole primarie (come risulta dall’Albo pretorio comunale, ndr) poi quello stesso Primo Cittadino non fa assolutamente nulla quando nella sua comunità arrivano personaggi del genere che purtroppo si rivolgono principalmente proprio nei confronti dei più giovani nel tentativo di fare proselitismo.

(Il Sindaco Vito Pelosi con professori e studenti di Serino in occasione del progetto finanziato dal Comune: “Educazione alla legalità, sicurezza e giustizia sociale)

A tal proposito va ricordato che in tanti Comuni d’Italia, a partire proprio da realtà campane e irpine, i sindaci ci hanno messo la faccia impedendo che “spettacoli” del genere avessero luogo proprio a salvaguardia del buon nome della propria comunità e a tutela della cittadinanza a partire dai più giovani.

 È inoltre giusto precisare quella che riteniamo un’ovvietà ma che è bene ribadire a scanso di equivoci: non siamo di fronte ad una mera questione di gusti musicali ma alla volontà o meno di schierarsi, in maniera netta, contro il crimine organizzato e contro coloro che si pregiano di essere “ambasciatori” di questi portatori di morte e sofferenza.

Il fenomeno dei cantanti neomelodici e dello stretto legame con clan camorristici e cosche mafiose, che contraddistingue tanti di loro, è stato ampiamente descritto dal prof. Marcello Racveduto nel libro: “Napoli… Serenata Calibro 9”.

(A sinistra lo scrittore Marcello Ravveduto, al centro il giornalista Marcello Rocco, a destra il giornalista Enrico Fierro)

Questo volume, edito da “Liguori” nel 2007, è antecedente all’avvento dei social network e soprattutto di TikTok che in questi anni ha reso popolari questi individui oltre i loro quartieri di riferimento facendoli addirittura arrivare ad avere l’agognata fama nazionale.

Basti pensare alle reiterate ospitate di personaggi come gli sposi Tony Colombo e Tina Rispoli (vedova del boss scissionista Gaetano Marino, ucciso in un agguato nel 2012, ndr), su Canale 5, nella trasmissione “Pomeriggio 5” condotta da Barbara D’Urso prima che fosse messa al bando da Mediaset da Pier Silvio Berlusconi.

Rispoli e Colombo sono attualmente in carcere. Il provvedimento di custodia cautelare è stato confermato, lo scorso aprile, dalla Corte di Cassazione con le seguenti motivazioni: “Sono soggetti che, pur non stabilmente appartenenti a una famiglia mafiosa, risultano inseriti nelle dinamiche criminali dei clan di Scampia – Secondigliano”.

 Auspichiamo quindi che tutte le Autorità preposte, possibilmente supportate da quei cittadini dotati di amor proprio e senso civico, arginino il più possibile questi fenomeni mettendo al bando personaggi del genere.

 

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