Uno dei marchi storici del mondo videoludico si trova in forte difficoltà ed è giunto a una richiesta davvero fuori da ogni aspettativa. La società madre di SEGA, Sega Sammy Holdings, ha infatti chiesto a 650 dei suoi dipendenti di andare in pensione volontariamente, riducendo al contempo gli stipendi dei suoi amministratori.
Secondo i nuovi rapporti, la decisione è stata presa nell’ambito dell’ultima ristrutturazione della Sega Sammy, che ha visto anche la società vendere 3,51 milioni di azioni della Sanrio, declassandola da maggiore azionista del marchio retail con l’11,27% ad appena il 7,09%. In gran parte colpita dalla pandemia in corso in tutto il mondo, la società giapponese di videogiochi si aspetta nel breve una perdita sbalorditiva di 97 milioni di dollari per l’anno fiscale che si concluderà nel marzo 2021.
La notizia arriva poco dopo che SEGA Entertainment ha annunciato il suo ritiro dal business dei videogiochi, vendendo l’85,1% delle sue azioni a Genda, un’altra società di videogiochi con sede in Giappone. Il trasferimento è previsto per il 30 dicembre, il movimento delle azioni lascerà a Sega Sammy solo il 14,9% dei diritti di voto, anche se Genda ha assicurato che le sale giochi SEGA manterranno il proprio nome.
Una questione di scorporo dei costi e di vendita azioni maggiormente favorevoli pesa sul futuro di 650 dipendenti. Il gigante dei videogiochi ha così effettuato questa richiesta invitando in maniera del tutto volontaria l’addio al mondo del lavoro di alcuni storici dipendenti. Cosa succederà se non verrà raggiunto il numero richiesto di candidature spontanee? Al momento non si conosce la decisione che verrà presa…