martedì, Ottobre 8, 2024
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Charlize Theron e suo figlio: il coraggio di sfidare gli stereotipi sessuali

Charlize Theron inneggia al diritto di libertà di espressione sessuale e lo fa con coerenza.

Dichiara apertamente e con una punta di orgoglio, i suoi trascorsi omosessuali ed il pieno sostegno della natura transgender di suo figlio.

Jackson ha appena 9 anni e già dimostra una personalità definita che non ha il timore di esprimersi.

Negando la sua realtà genetica maschile, indossa abiti femminili e acconcia i suoi capelli con una ricercatezza tipicamente femminile.

Lottare per i diritti è un diritto

Sua madre, attrice australiana da premio Oscar, sostiene da sempre i diritti Lgbt, sanciti dalle leggi inerenti alle persone e i comportamenti omosessuali in diversi paesi del mondo.

La libertà, per Charlize, è nella scelta senza vincoli del partner sessuale e del sesso che meglio ci rappresenta.

Già dall’età di 3 anni, suo figlio si è sentito libero di mettere in discussione la sua natura sessuale.

Sua madre, coerentemente, con i modelli genitoriali di cui ha fatto esperienza, ha lasciato che il suo bambino esplorasse i suoi turbamenti fino alle attuali certezze.

Sottolinea la serenità del rapporto filiare in cui entrambi esperiscono rispetto e piena accettazione delle variegate sfaccettature delle personalità in interazione.

Quando il sesso è una conquista e non un dono della natura

Se il punto di partenza è la chiara e serena comunicazione della propria condizione fisica ed emotiva, quello di arrivo è un difficile percorso di transizione.

Il cambio di sesso o “riassegnazione chirurgica del genere è un iter che richiama ad aspetti psicologici, endocrinologici, medici, legali, chirurgici e burocratici.  

Il fine è la gestione articolata della dissonanza tra la natura anatomica e il genere percepito.

Ogni percorso di crescita e di conoscenza implica un viaggio oneroso che metta in discussione antiche certezze per aprirsi a dimensioni che ci appartengono, ma che non “riconosciamo”.

Chi decide di cambiar sesso non modifica solo i caratteri genitali, ma si imbatte nel mondo complesso dell’intima espressione del sé.

Desideri, risorse, bisogni, timori, ripensamenti sono frammenti di un viaggio introspettivo necessario.

Quando la sessualità non è una dimensione scontata

Il punto di arrivo è incerto, spesso imprevedibile.

Qualcuno inciampa nel dubbio, altri consolidano un timido desiderio e lo realizzano.

In seguito all’intervento chirurgico, decade l’importanza delle definizioni di transizione; si approda ad una piena femminilità o un’indiscussa virilità.

Capita, comunque, che l’essere transgender resti un vessillo di cui andare fieri, una conquista da urlare al mondo, la necessità di percepirsi come esempio positivo.

Un nome diverso sulla carta d’identità, ma i medesimi cromosomi che testimoniano un modo “alternativo” di essere al mondo; un percorso di transizione che non si arresta con l’intervento.

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