DONNA NUDA lancia oggetti dal balcone ciò che la cronaca ama sottolineare è l’aspetto più colorito, o meglio “scarno” di un dramma non più privato. Sui social sono i suoi seni ad essere messi in evidenza e il suo modo eclatante di urlare senza più voce. Quando si smette di ascoltare ciò che resta a chi è senza più forze, né risorse è l’acting out plateale.
È il fantasma che impone ad una n mondo distratto la sua presenza. Un disagio mentale che culmina in una teatralità grottesca che non ottiene il risultato a cui ambisce. Il dolore della solitudine diventa “banale” isteria, oggetto di scherno, una “volgare” scena da Tiktok. Mentre tutti puntano il dito, sorridono o si scandalizzano, in pochi si soffermano a guardare oltre la nudità e gli oggetti scaraventati per strada. Quel giorno una donna di è denudata, ma non dei vestiti.
Si è liberata delle sue “squame” di disperazione, delle sue coltri di solitudine e li lanciati ai nostri piedi affinché potessimo accoglierli. Senza più corazze di protezione, né barriere tra un sè confuso e una realtà rifiutante. Ha urlato, si è fatta sentire, ha costretto ognuno di noi a soffermarci su una scena insolita. Voleva essere guardata dentro, ma è un stata solo vista e poi dimenticata. Chissà, magari un giorno penserà che quei vasi giù dal suo balcone non siano state sufficienti…i vasi non lasciano macchie di rosso e di rimorso sul marciapiede…