E’ di 500 euro il bonus tiroide 2019 con l’esenzione ticket. Possono richiederlo gli invalidi civili almeno al 33% e si ha diritto ad alcuni aiuti e protesi gratuite. Ad esempio, se la percentuale di invalidità è superiore al 45% poi si viene iscritti nelle liste di lavoro per le categorie protette.
Il Sistema sanitario nazionale riconosce, però, a chi soffre di tiroide, l’esenzione dal pagamento del ticket nei casi di tiroidite autoimmune (codice di esenzione: 056). Significa che i pazienti a cui viene diagnosticata questa patologia non devono pagare né visite né esami prescritti per tenere sotto controllo la malattia, come ad esempio:
- anamnesi e valutazioni e visite successive alla prima;
- alanina aminotrasferasi;
- tireotropina;
- tiroxina libera;
- emocromo;
- triodotironina libera;
- prelievo venoso;
- ecografia di testa e collo;
- ecografia di ghiandole salivari, collo per linfonodi e tiroide-paratiroidi.
Il diritto all’esenzione per questi esami e visite non comporta il riconoscimento dell’invalidità che, per la tiroidite, non prevede alcuna percentuale.
I diritti di chi soffre di tiroide a seconda della percentuali di invalidità
- l’inserimento nelle categorie protette del lavoro, qualora abbiano una percentuale di invalidità superiore al 46% secondo la tabella Inail ed il parere della commissione Inps.
- l’assegno di inabilità quando la malattia è in uno stadio avanzato, a tal punto di non consentire al paziente di condurre una vita normale pur seguendo una cura specifica.
- la pensione per inabilità alle mansioni o a proficuo lavoro, per i soli dipendenti pubblici (i requisiti di contribuzione sono diversi a seconda del tipo di pensione e per i dipendenti dello Stato, degli enti locali e del comparto sanità pubblica);
- agevolazioni della Legge 104/92. L’ammontare dell’assegno o dei giorni di permesso dipende dal grado di invalidità del malato di tiroide: dal 74% in su, si può ricevere un assegno calcolato in base al reddito.