Il Natale in Giappone è un tributo all’amore, un giorno in cui i cuori rapiti dall’amore hanno uno spazio speciale, dedicato. I fidanzati si ritrovano assecondando l’essenza dello stare insieme con uno scambio di doni. Una passeggiata romantica illuminati dalle luci natalizie fino al ristorante preferito, a quel tavolo in cui intimità e buona cucina avranno il sapore dell’amore. Diventa, di frequente, l’occasione per proposte di matrimonio, per progetti di vita comune che inizia con i cuori in giubilo.
Una tradizione in netto contrasto con quella occidentale che vede un Natale affollato di presenze, di familiari che si riuniscono intorno ad un desco imbandito e a profumi tipici. L’intimità è diluita nel ritrovarsi in seno a famiglie numerose e festanti, a regali coloratissimi che fremono sotto un albero addobbato. In Italia il Natale si lascia annunciare molto prima, nei progetti di una giornata che deve lasciare il segno e obliare un anno che sfuma. Luci per strada e nelle case che, ogni hanno, hanno un tepore diverso; come questo, che lascia troppo spazio alle ambiguità, alla paura, alla distanza.
In Giappone, ambire ad un appuntamento si traduce, paradossalmente, anche ad incontri con sconosciuti. Non si cerca ristoro nel passato, nelle certezze, ma si investe sul futuro, sui progetti, sulle premesse di un amore che vuole diventare viaggio e meta. Un San Valentino con le luci natalizie, un modo per mettere in gioco il cuore e scommettere sulla vita che verrà.
Natale con ali di pollo fritte

Si mangia pollo fritto assecondando un’operazione di marketing che ebbe un successo inaspettato nel 1974. Tutto ebbe inizio nella sala dei bottoni del KFC (Kentuchy Fried Chicken), una catena di fast food americana specializzata in pollo, che si trova un pò ovunque all’estero ma non qui in Italia.
A quei tempi il Natale s limitava ad una mera festività commerciale che prese vita solo dopo la guerra. Forse un bisogno diffuso di una tradizione fresca da assecondare negli anni successivi, la necessità di rimuovere i detriti di un conflitto con una festa dell’amore, dell’armonia. Cosa in realtà abbia attribuito al pollo fritto il protagonismo culinario è, tutt’ora, non chiarissimo. Quel che resta una certezza sono le file chilometriche davanti ai tipici fast food.

La sera della vigilia prevede un’altra deliziosa protagonista; è una torta di pan di spagna con panna e fragole con una decorazione tipica. Nota come “Christmas Cake” (クリスマスケーキ, Kurisumasu keki).
Si dice che debba la sua popolarità all’immediato dopoguerra, epoca in cui i dolci erano considerati un lusso destinato esclusivamente agli americani. Nonostante il pan di spagna fosse largamente noto nella gastronomia nipponica, i suoi ingredienti non erano ala portata di tutti; burro, uova erano merce rara e costosa laddove l’economia locale era stata severamente messa in discussione dal conflitto mondiale. Fu così che con la ricrescita economica e l’aumento delle importazioni, la tanto bramata shortcake non era più un dolce esclusivo; gradualmente le fu riconosciuto un ruolo emblematico nella fase di rinascita sociale ed economica.
Anche il suo aspetto non è casuale: il bianco e il rosso delle decorazioni sono colori molto cari alla tradizione nipponica e simbolo di buon augurio, oltre a essere presenti sulla bandiera nazionale. La forma rotonda, infine, suggerisce un’armonia ambita e raggiunta. Si evidenza un ulteriore aspetto emblematico celato dall’aggettivo “Christmas cake” che si riiferisce alle donne che hanno superato i 25 anni senza sposarsi. Le stesse torte, come le donne di “età avanzate” sarebbero svendute la sera del 25. Un triste retaggio delle rigidità sopravvissute della cultura nipponica.
Auguri di Natale in Giapponese
Ovviamente non esiste una parola giapponese che significhi “natale” ne un kanji per scriverlo, e l’augurio più utilizzato è l’inglese “Merry Christmas”, con una tipica pronuncia giapponesizzata, quindi “Merii Kurisumasu“, scritto in katakana (メリー・クリスマス) o molto spesso direttamente in alfabeto latino.