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La rinascita dei borghi tra storia, cultura e design

A cura dell’Arch. Marco Minichiello – Il crescente mercato del turismo sostenibile deve e può essere il valore aggiunto, la spinta vincente, per recuperare edifici e borghi storici, che rappresentano le radici del nostro paese e dei paesi di tutto il mondo.

Da alcuni anni cresce l’interesse per la riscoperta ed il recupero di borghi antichi. Infatti, viaggiando da nord a sud dell’Italia, isole comprese, si può osservare la presenza di paesaggi di notevole interesse sia storico che culturale.

Il pensiero propositivo delle regioni italiane ha dato nuova luce ai centri storici e borghi in stato di abbandono attraverso progetti qualificativi portandoli ad essere un volano dell’economia turistica.

Progetti che hanno avuto lo scopo di recuperare la storia, la cultura, le architetture più antiche restaurando i casolari, i camminamenti in pietra, restituendo loro una nuova faccia, un nuovo design pur rispettandone le tradizioni. Un piano di marketing territoriale che attraverso strutture ricettive ha portato lo sviluppo di attività legate all’economia rurale del luogo, alla riscoperta di mestieri dimenticati, alla  valorizzazione dell’artigianato locale, alla conoscenza enogastronomica del territorio di produzione, anche da parte di giovani che a volte facendo scelte di vita radicali hanno saputo rivalutare antichi saperi per rimanere fedeli ad una propria identità.

Dalla montagna al mare

L’Italia è famosa per i suoi borghi. Ne è un’antologia. Se ne trovano in montagna o affacciati sul mare o anche tra il verde di una campagna.

Un esempio di recupero di grande fascino tra i più riusciti è quello di Santo Stefano di Sessonio provincia dell’Aquila.

Un giovane imprenditore Daniele Kihlgren dopo aver acquistato edifici del centro storico li ha ristrutturati seguendo un criterio eco-compatibile con il tessuto storico architettonico del luogo, dando vita a uno sviluppo sostenibile, trasformando il borgo in un albergo diffuso di straordinaria qualità. Un nuovo itinerario turistico fatto di atmosfere soffuse che riportano al medioevo, dove tra i servizi dell’albergo non troviamo il frigobar, ma l’antica libreria che ci parla della storia dell’Abruzzo.

Le bellezze Irpine

L’economia della sostenibilità è il futuro e i borghi ne sono un tassello importante da questo punto di vista. Possono essere percorsi affascinanti per scoprire la storia di ambienti antichi o essere meta di gite scolastiche o attrazione per set cinematografici o anche solo di eventi, come  lo è stato il borgo di Melito Irpino in provincia di Avellino dove nel 2013  si è svolto “Il Grande Spettacolo Del Fuoco”.

Anche a Grottaminarda, sempre in Irpinia, possiamo trovare un interessante recupero con la Dogana Aragonese situata in un crocevia strategico e commerciale sulla strada delle Puglie, tra i due mari l’Adriatico ed il Tirreno.

La Dogana Aragonese è un monumento nazionale unico nel suo genere, risalente al 1467 e destinata al pagamento del pedaggio per chi trasportava grano ed animali. Oggi, dopo il recupero, è diventato un luogo dove degustare i magnifici vini dell’Irpinia.

Sempre a Grottaminarda tra il borgo denominato “ Fratta” c’è il Castello D’Aquino  luogo di incontro con il suo caffè letterario. A questo si aggiunge il Campanile Vanvitelliano facente parte della principale chiesa S. Maria Maggiore.

I borghi nel mondo

I borghi sono presenti anche in altre parti del mondo. In Marocco si può ammirare Ait-Ben-Haddou, una città fortificata dichiarata patrimonio dell’Unesco, scelta anche come set del il film il Gladiatore. Il design naturale di questo luogo creato dai colori del deserto, tra i contrasti della sabbia arancione, il cielo assoluto, addolciti dall’aria cristallina rendono il paesaggio unico e incantevole quasi come un’opera d’arte agli occhi di uno spettatore passante.

La bellezza dei borghi può far passare in secondo ordine anche tradizioni forti come il carnevale brasiliano.

In Brasile tra Belo Horizonte e Rio de Janeiro, la festa più antica si svolge nello stato di Minas Gerais, caratterizzato da città e chiese barocche con strade acciottolate, come  Ouro Preto e Tiradentes, raggiungibile quest’ultima con un treno a vapore chiamato Maria Fumaça (treno a vapore).

Parola d’ordine: “coinvolgere”

Tutto questo ci porta a riflettere sull’importanza di questi luoghi antichi che per loro natura rappresentano un enorme risorsa per ogni civiltà. Ogni volta che si riporta alla luce una pietra antica, intrisa di storia, si dà la possibilità a noi stessi di diventare cittadini del mondo, di prendere conoscenza e imparare da culture antiche che a volte la società industrializzata ha portato all’oblio.

Per coinvolgere ancora di più i cittadini, si potrebbe inserire il recupero dei borghi nei piani urbanistici, così da partecipare a questo grande puzzle che è la rinascita.

Possiamo paragonare tutti i borghi del mondo ad un vecchio vigneto che sussurrando sul viso del contadino scolpito dalla rughe del tempo gli dice: tienimi povero ti renderò ricco, allo stesso modo il borgo ci dice bussa alla mia porta, entra, solca il mio ventre e riporta alla luce quella storia che sarà anche la tua.

Ecco la cultura che dobbiamo lasciare ai nostri posteri.

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