mercoledì, Novembre 6, 2024
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La magia degli strumenti musicali, un viaggio tra emozioni e sessualità

A cura di Giovanna Di Donato – Sappiamo che la musica accompagna da sempre l’esistenza umana, sicuramente da prima ancora che ne rimanesse traccia storica concreta: ogni civiltà ha sviluppato un proprio sistema musicale o ne ha adottato uno, adattandolo ai propri gusti e necessità. Nell’ intento di esprimere le proprie emozioni, nell’uomo nasce il bisogno di creare strumenti musicali diversi tra loro. Oggetti “magici”che sono la reincarnazione della figura umana: un tramite capace di veicolare il flusso di energie emotive e pulsionali. Tale  esigenza di comunicare la nostra sfera più profonda, utilizzando come mezzo lo strumento musicale, che diventa un supporto che agevola questo flusso di emozioni, è un bisogno tipico dell’essere umano.  

Preferire uno strumento musicale o amarli tutti indifferentemente. La scelta parla di noi e di ciò che abbiamo dentro. Ogni strumento ha la capacità di toccare un angolo remoto della nostra interiorità. Vibriamo in funzione della relazione che il suono sviluppa con la nostra particolare personalità.

La nascita degli strumenti musicali

Si racconta che i primi ritmi, prodotti battendo le mani, s’ispirassero ai battiti del cuore. Gli uomini iniziarono poi a creare melodie con la voce e, soprattutto, a imitare la natura: ascoltando il fischio del vento vibrare nell’ aria idearono gli strumenti a fiato, consistenti in ossa di animali in cui soffiare dentro.
 Allo stesso modo nacquero gli strumenti a percussione, i più antichi di tutti, in cui la cassa di risonanza poteva essere un tronco scavato o una zucca svuotata (che diventava un sonaglio inserendovi semi o sassolini).

Imitando e sfruttando la natura, l’uomo iniziò a fabbricare strumenti sempre più elaborati. Per esempio, facendo piccoli fori sulle ossa degli uccelli, realizzò i primi flauti.

Relazione tra l’essere umano e lo strumento musicale

L’uso degli strumenti musicali e l’apprendimento del loro utilizzo è importante quanto ascoltare la musica, in quanto ne rafforza la potenza terapeutica. A seconda delle varie età della vita ci sono strumenti musicali più adatti ed efficaci. La versatilità degli strumenti musicali fa suonare la persona nella sua totalità come un’orchestra, con strumenti a soffio, a corda e a percussione.

 Il solo guardare gli strumenti musicali ha grande effetto sulle persone. Un movimento interiore indica che la sola forma plastica dello strumento ha a che fare con le varie individualità.

Nel momento che una persona suona uno strumento, diventa evidente,  vengono stimolati in lei piani e sfere differenti. Per quanto riguarda gli strumenti a fiato, l’azione di soffiare stimola il raccoglimento nella concentrazione, l’attenzione mirata nell’afferrare e nel far suonare lo strumento musicale, la tranquillità interiore.

Per quanto riguarda gli strumenti a corda, lo sfregamento dell’archetto stimola a sprigionare  emozioni e a lasciarsi trasportare respirando.

Persino il semplice toccare lo strumento mentre suona, rafforza la sensibilità e la percezione del proprio corpo. Invece, lo sfregamento di un piccolo salterio triangolare fa sperimentare una sensazione di profonda comprensione introspettiva: porta lucidità e sostiene la melodia.

Per quanto riguarda gli strumenti a pizzico (lira, arpa per bambini, lira bordone, lira TAO) il loro suono chiaro, delicatamente evanescente, rilassa il respiro ed invita all’ascolto.

Questi strumenti accompagnano con i loro toni e suoni l’umanità intera sin dal risveglio, lungo il cosciente stato di veglia, fino all’entrata nel sonno. Questi strumenti pizzicati, dolcemente cullati, o suonati in sintonia con il respiro, donano maggiore vitalità, possibilità d’improvvisazione, una respirazione tranquilla e profonda.

Negli strumenti a percussione: i suoni sorgono da un movimento vibrante di un gong o attraverso il delicato scuotimento di sonagli. La mazzuola che batte e rimbalza sul legno, sulla pietra o sul metallo, libera il suono e fa sorgere un impulso volitivo, il quale può agire solo se lasciato libero di esprimersi.

Valore simbolico posseduto dagli strumenti musicali

Curt Sachs, etnomusicologo e organologo tedesco,cita numerosi esempi di valore simbolico primitivo, sessuale, e di fertilità posseduto dagli strumenti che convalidano la classificazione ideata da Benenzon, musicista e psichiatra argentino tra le massime autorità nel campo della musicoterapia, durante la sua esperienza clinica di lavoro in musicoterapia didattica.

Nella pratica clinica e in numerosi gruppi di musicoterapia didattica Benenzon ha notato che l’uso dello strumento corporeo-sonoro-musicale permette una proiezione di tipo ermafrodito da parte del soggetto. In generale lo strumento contiene in se stesso l’uomo e la donna: in un unico contesto sessuale, l’elemento fallico e quello vaginale. Alcuni danno maggiore risalto all’uno o all’altro. L’atto di suonare uno strumento tende a somigliare all’atto sessuale e pertanto rappresenta anche la fertilità e la creatività. Questa considerazione ha portato Benenzon a stabilire una classificazione di tipo analitico-proiettivo del tipo seguente:

Fetali: campana con battaglio, sonagli, sfera con acqua, bottiglia con acqua e semi, scatola con lumache o altri oggetti alimetari, maracas, kultrum “tamburo rituale araucano del Cile”.

Materni (vaginali): tamburo, timpano, chitarra, cembalo,tamburello, atabaque, calimba, congas, tumbadoras, bongos, xilofono, metallofono, balafon “nome africano dei suonatori di xilofono”, marimba, lira.

Paterni (fallici): flauto, clavicordo,bastoncini, birimbaum, bastone della pioggia, bastone, reco-reco, raschiatoio, porongo, bacchette, flauto di pan, corno, tromba, fagotto, clarinetto, sibilatore, trombetta, oboe, sirena, tamburi a frizione.

Ermafroditi: cuica, putipù napoletano, caccavella spagnola, tamburo a fessura, cornamusa, pianoforte, gong, marimba, balafon, txaparta.

Alcuni strumenti elencati possono appartenere a una categoria o all’altra a seconda del loro modo di utilizzazione.

 

 

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