a cura di Marcello Rocco.
Nel pomeriggio di ieri si è verificata una sparatoria in pieno centro a Napoli, nei pressi del corso Amedeo di Savoia, tra Capodimonte e il rione Stella.
Le circostanze sono ancora tutte da chiarire. A tal riguardo stanno indagando gli Organi di Polizia.
Per il momento si sa solo che tre persone sarebbero in gravi condizioni dopo essere state raggiunte da colpi d’arma da fuoco. I feriti sono stati trasportati d’urgenza presso l”Ospedale dei Pellegrini”.
Non si esclude un collegamento con il ferimento di un ventiquattrenne, arrivato nello stesso pomeriggio al Pronto Soccorso del Cto, già noto alle Forze dell’Ordine. Il giovane è stato raggiunto a una gamba da una pallottola e dovrà subire un intervento chirurgico.
Una recrudescenza criminale che fa pensare al peggio
Questa recrudescenza criminale a Napoli è assai preoccupante, soprattutto alla luce del fatto che il Governo Meloni ha di fatto dichiarato la resa dello Stato in questi territori. A dimostrazione di ciò la chiusura negli scorsi mesi di ben 5 presidi di sicurezza, l’ultima è stata proprio una Caserma dei Carabinieri lo scorso primo maggio, Festa dei Lavoratori.
Proprio nella mattinata di ieri, prima che avesse luogo la sparatoria, il deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli ha pubblicato sulla propria pagina fb il suo ultimo intervento alla Camera dei Deputati che denunciava la situazione critica a seguito della chiusura dei presidi di sicurezza nel napoletano.
Borrelli, nel suo discorso, ha altresì parlato della serata di terrore vissuta a Torre del Greco (NA) dove, nel giro di pochi minuti, si erano verificate ben due rapine:
“A pochi giorni dalla chiusura della Caserma dei Carabinieri il territorio è sotto attacco”.
A Torre del Greco, in via Nazionale, ieri sera due rapine a pochi minuti di distanza tra loro.
La prima intorno alle 22.30. Tre sconosciuti, armati (due dei tre) e col volto coperto, hanno fatto irruzione in una pizzeria e preteso dal titolare denaro e un telefono cellulare. Per entrare hanno calciato e danneggiato la porta d’ingresso. Portati via circa 60 euro e un iphone. Sono poi fuggiti. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri di Torre del Greco.
L’altra intorno alle 22.55. Un 21enne stava prelevando contante da un ATM quando tre persone col volto coperto (due erano armati) lo hanno picchiato e poi colpito alla testa col calcio della pistola. Hanno preteso la somma appena prelevata, cellulare e portafogli della vittima. La vittima è stata soccorsa e portata in ospedale, 6 i giorni di prognosi per contusioni al capo e al volto e per una ferita al cuoio capelluto.
Il territorio è sotto attacco e diventa sempre di più terreno fertile per criminali e rapinatori. I controlli scarseggiano e la gente vive nel terrore. Oggigiorno uscire di casa vuol dire probabilmente andare incontro ad un pericolo, spesso lo si corre anche all’interno delle mura domestiche.
Come si può parlare in questa situazione di sicurezza? Il governo aveva promesso nuovi agenti e nuove caserme e invece proprio a Torre del Greco ha chiuso quella dei Carabinieri il 1 maggio. Una data simbolica per i lavori che invece a Torre ha significato la fine di un presidio di sicurezza. I cittadini piangono la criminalità festeggia”. Queste le parole del deputato napoletano Borrelli, da sempre in prima linea contro l’illegalità ed il crimine organizzato, che è intervenuto in aula per segnalare la situazione critica della chiusura dei presidi di sicurezza nel napoletano.
Le bande di camorra avanzano indisturbate nel napoletano potendo contare sulla resa dello Stato
Siamo quindi davanti ad una vera e propria escalation di violenza criminale sia a Napoli città che in provincia.
Il Procuratore di Napoli Nicola Gratteri, di fatto, è stato lasciato solo ad operare dal Ministero dell’Interno che anzi non solo sta chiudendo i presidi di sicurezza ma addirittura non sta inviando i nuovi agenti promessi (se si escludono quelli che stanno andando a sostituire coloro che sono giunti al pensionamento).
Sovvengono alla mente i vari appuntamenti spot come quello di Caivano quando, lo scorso 31 agosto, la Premier Giorgia Meloni si recò in visita presso il “Parco Verde” tra gli applausi di quelli che poi si scoprì essere militanti di Fratelli D’Italia e promesse mirabolanti, ad oggi, mai mantenute come dimostra la cronaca di queste ultime settimane.
Si continua a criminalizzare opere artistiche di fantasia, come Gomorra, anziché fare i conti con la realtà
Paradosso a cui siamo costretti ad assistere è che a 10 anni dall’uscita di “Gomorra – La Serie” è a 40 anni da “La piovra” la priorità di parte della politica e delle Istituzioni rimane la criminalizzazione delle rappresentazioni cinematografiche, teatrali e televisive che parlano dei fenomeni criminali additate di essere la causa di tutti i mali.
Come se qualcuno avesse accusato Francis Ford Coppola e Brian De Palma di sostenere e fomentare la criminalità organizzata per le loro perle cinematografiche “Il Padrino” e “Scarface”.
Invece in Italia si continua ad attaccare scrittori come Roberto Saviano per aver descritto e raccontato qualcosa che esiste da decenni e che purtroppo è profondamente radicato nel nostro Paese.
Recentemente ci ha parlato proprio di questo l’attore Salvatore Esposito il quale ha posto l’accento sull’assenza dello Stato che troppo spesso non interviene in maniera efficace e tempestiva per salvare tanti ragazzi e ragazze che avrebbero bisogno di spazi aggregativi dove vivere una sana socialità dove avere la possibilità di portare avanti passioni, speranze e sogni.
9 maggio, giorno in cui furono assassinati Peppino Impastato e Aldo Moro, diventa la data in cui la Camorra torna ad alzare prepotentemente la testa
Tutto questo è avvenuto il, 9 maggio, giorno in cui si sono celebrati gli anniversari degli assassini di Peppino Impastato, giornalista e attivista di sinistra siciliano, ammazzato da “Cosa nostra” e del Presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro ucciso dalle “brigate rosse” lo stesso giorno del 1978.
Avremmo voluto ricordare esclusivamente questi due eroi contemporanei e, magari, parlare del nuovo film di Liberato, lanciato proprio ieri così come il suo nuovo singolo “Lucia (Stay With Me)”, invece ci ritroviamo a dover raccontare, ancora una volta, della violenza delle bande di camorra che, ora più che mai, si sentono padrone del territorio proprio perché hanno visto lo Stato arrendersi, abbandonando di fatto i cittadini a loro stessi.