Eh si! La fantasia è proprio un bel veicolo per lasciarsi condurre lontano, oltre i limiti, laddove nessuno osa mettere piede. Nessun luogo fisico, nei labirinti mentali spudoratamente fasulli. Un passo oltre il concreto, senza costo alcuno, se non di qualche volenteroso neurone. Ecco … spremiamo le meningi, possiamo lasciarci andare e raccontare l’inverosimile con l’illusione che resti pura fantasia.
La storia inizia in un angolo qualunque del mondo, particolare di poca importanza rispetto all’accaduto. Qui una donna qualsiasi che ha impiegato buona parte della sua vita sui libri per coronare un sogno infantile: essere una bambina cresciuta tra bambini in attesa di crescere. Una maestra d’asilo, nulla di meno di una missione che non richiede il voto di castità. Premura, pazienza, creatività e sorrisi senza risparmiarsi, tutte condizioni in neretto sul suo curriculum. Ogni mattina la maestra si reca in aula ed inventa un gioco e cresce insieme ai suoi piccoli allievi. Torna a casa, come tutti; mangia, sogna dorme, ama, come tutti!
La maestra ha un fidanzato che ama. La favola la vorrebbe priva di istinti sessuali, casta come una principessa disegnata a metà. La storia, tuttavia, è spudoratamente inventata e, addirittura, dota la giovane maestrina di istinti sessuali, tra un “ti amo” e un “ti voglio”. Ebbene, la storia si fa interessante perchè, tra una canzoncina ed un disegno sul vetro, la donzella si distrae pensando ai muscoli “vibranti” del suo fidanzato. A casa i suoi pensieri si fanno più intensi e dopo uno scambio di effusioni, la maestrina manda delle foto intime al suo principe. Intanto lei immagina lui che si scioglie al cospetto della sua principessa che rivela un pò della sua intimità. Una romanticona! Sogna una casa, un recinto, un cane, tanti bambini e nientepopodimenochè, una soddisfacente vita sessuale con il suo compagno di vita.
Non lontano dai suoi sogni, la realtà. Colui che credeva affidabile, innamorato è intento a mostrare le beltà della sua donna (immortalate da un telefonino) all’intera squadra di calcio con cui si diletta il sabato. Ahimè, povera maestrina! Un papà bigotto e scandalizzato (ma oserei dire divertito!) riconosce in lei la maestra del suo figliolo. Il genitore, zelante, non si preoccupa di redarguire il fidanzato “superficiale” e corre da sua moglie per mostrare, anche a lei, in quali “oscene” mani affidano il loro amato figlio, nato sotto un cavolo.
Maestra d’asilo, perchè…è una donna?
Una storia lunga, fatta di passaggi e di persone “per bene” che non sanno neanche cosa sia la sessualità e che hanno procreato per interposta persona. Ecco, la mammina, scandalizzata si reca dalla dirigente. Fa la voce grossa, si fa sentire in tutto l’istituto:
“Come può questa donnaccia vogliosa insegnare nella sua scuola??? Mio figlio nelle mani di un essere sessuato???”
Il finale è banale perchè ho esaurito la mia creatività; la maestrina è licenziata e messa alla berlina. Ora mi tocca trovare un titolo credibile; “revenge porn è un reato e chi se ne macchia deve pagare”? Ma no, troppo banale … vediamo “Maestrina hot licenziata per atti osceni”? Beh, questo funziona di più. Sarà un best seller!!!
Nessuno si chiederà che fine avrà fatto il fidanzato, tra i titoloni e lo scalpore diventa una comparsa di poca importanza. La maestrina senza veli la ricorderanno a lungo. Sarebbe dovuta essere una vittima, ma qualche virgola messa male e una sottocultura subdola e tenace, la vuole carnefice del più atroce dei delitti: essere una donna oltre ad una maestra. Ma questo non fa scalpore, lo sappiamo tutti, meglio il torbido!