A Roma pochi giorni fa, in occasione della terza edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile è stata inaugurata la transit house”Armònia“, una soluzione abitativa per i senzatetto.
Sotto la guida della professoressa Antonella Falzetti, docente di Composizione Architettonica e Urbana presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, si è realizzato infatti il progetto “MyHomePlease!”.
Esso è finalizzato alla realizzazione di soluzioni abitative per una tipologia di utente non convenzionale: i senzatetto.
Alle fasce più deboli della popolazione, che non possono permettersi un alloggio, verrà fornita una soluzione abitativa transitoria.
Attraverso essa i clochard potranno recuperare quella dimensione domestica e quei comfort persi molto rapidamente una volta rimasti senza casa.
Il piano, nato all’interno della Macroarea di Ingegneria dell’Università di Tor Vergata, prevede la collaborazione di dottorandi e ricercatori dell’ateneo. Esso viene attuato nel rispetto della sostenibilità e interpretando il valore essenziale dell’abitare: la casa ha la funzione principale di proteggere.
Una partnership importante
Al progetto partecipa l’azienda francese Leroy Merlin.
L’azienda ha messo a disposizione una parte dei materiali per la realizzazione dei moduli abitativi, che saranno di dimensioni contenute e a basso impatto ambientale.
Così come il valore sociale, nel prototipo “Armònia” anche il principio della sostenibilità diventa un valore fondante, una parte integrante del progetto.
Inoltre è stato creato un innovativo sistema di monitoraggio sviluppato dal Team di Ingegneria Elettronica dell’Università di Tor Vergata.
Attraverso esso sarà possibile rilevare la presenza di pericoli o di situazioni di difficoltà all’interno dell’abitazione stessa.
Questa transit house ha una forma molto leggere ed innovativa, la dimensione è di circa 11 metri quadrati.
L’iniziativa punta anche alla reintegrazione dei senzatetto nella realtà sociale ed economica della città, contribuendo alla loro riabilitazione all’interno delle comunità cittadine e alla diminuzione del loro costo sociale.
Queste piccole case inoltre possono essere anche utili per rigenerare luoghi strategici della città, come le aree degradate e in stato di abbandono.