In questo inizio di agosto che si recidono i primi grappoli d’uva arrivano le stime ufficiali di Coldiretti e Confagricoltura sulla vendemmia 2019.
La quantità
I dati raccolti da Coldiretti parlano di una stima di quasi 50 milioni di euro per la vendemmia 2019. Dati che si confrontano con le stime di Confagricoltori che parlano di un leggero calo rispetto allo scorso anno che si attesta sul -6%. Una leggera diminuzione che non deve assolutamente essere letto in chiave negativa anche considerando l’abbondanza dello scorso anno.
La stima dei cali secondo l’associazione delle imprese agricole avverrà quasi ovunque con percentuali diverse: in Friuli Venezia Giulia (-20%), in Umbria (-13%), in Veneto e in Campania (-12%) e in Trentino Alto Adige (-11%), ma già anche Valle d’Aosta (-8%), Piemonte (-7,7%), Lombardia (-3,5%), Emilia Romagna (-5,5%), Liguria (-8%), Marche (-10%), Abruzzo (-8%), Sicilia (-6%) e Sardegna (-5,5%). Sostanzialmente stabili sul 2018 le produzioni in Toscana e Basilicata, mentre vanno in controtendenza il Lazio (+16%), il Molise (+10%) e la Calabria (+9%), e con il segno positivo, ad oggi, anche la Puglia (+2,9%).
Naturalmente va considerato ancora il mese di agosto che potrebbe pesare in termini di stime definitive.
La qualità
Grazie ad una primavera fredda e piovosa e un inizio estate caldo e secco, la qualità dell’uva è ottima e foriera di una produzione di vini potenzialmente eccellenti. Questa l’altra faccia della medaglia della vendemmia 2019.
Sul mercato
Secondo i dati di Coldiretti risultano essere positivi i consumi degli italiani, sempre più consapevoli e attenti alla qualità e all’origine con una spesa delle famiglie cresciuta del +6,5%. Alta qualità e capacità produttiva – sottolinea la Coldiretti – spingono l’export delle bottiglie italiane che sono protagoniste di un vero a proprio boom nel Regno Unito dove sono aumentate del 10% con un incremento in valore 6% in Germania e del 3,2% negli Usa che si confermano il primo cliente.