a cura di Marcello Rocco.
Domenica 4 febbraio, alle ore 15.00, presso lo Stadio Diego Armando Maradona, si disputerà la partita di campionato SSC Napoli – Hellas Verona.
Si tratta di una partita importante sia per il Napoli, che ha bisogno di questa vittoria per riavvicinarsi alla zona Champions, sia per il Verona che ancora una volta lotta per la salvezza essendo terzultima a pari punti con Udinese e Cagliari.
Una partita tesa per via degli attacchi razzisti dei “tifosi” veronesi ai partenopei e ai meridionali
Da sempre una grossa fetta del tifo veronese si è contraddistinta, nel corso dei decenni, per la violenza verbale e fisica nei confronti dei meridionali mostrando tutto quello che di peggio può offrire uno sport come il calcio.
Per queste ragioni la Prefettura ha imposto il divieto di trasferta ai tifosi dell’Hellas Verona.
(Lo striscione con le coordinate di Napoli apparse fuori dal Bentegodi, nel marzo 2022, dove si invitava Russia ed Ucraina a bombardare Napoli) Twitter.
Sono ancora sotto gli occhi di tutti le orrende immagini risalenti alla partita di andata, lo scorso 22 ottobre, dove numerosissimi tifosi del Verona hanno insultato i tifosi del Napoli prima, durante e dopo la partita conclusasi 1 a 3 a favore dei partenopei.
Addirittura due tifosi campani, essendo stati riconosciuti come tifosi del Napoli per via delle magliette della propria squadra del cuore, dovettero essere scortati all’interno dello stadio dalla polizia per impedire che venissero linciati dai supporter scaligeri.
Uno dei video che divenne virale ritraeva un tifoso dell’Hellas che dagli spalti del Bentegodi, in un soliloquio ricolmo di bestemmie a Dio, gridava tra le altre cose: “Reddito di cittadinanza, figlio della mer*a, napoletano di mer*a, ter*one di mer*a”.
https://x.com/cn1926it/status/1716026664071668124?s=46&t=dVXOaTBN_gPArxEEaqwK-g
Aspetto ulteriormente vergognoso di questa vicenda, che è soltanto uno degli ultimi in ordine cronologico che ha riguardato tifoserie razziste come quelle dell’Hellas Verona, riguarda l’ignavia della FIGC, della Lega Serie A e del CONI che non hanno preso provvedimenti esemplari per punire comportamenti vergognosi e pericolosi che purtroppo non sono stati portati avanti da un singolo ma da una nutrita schiera di facinorosi.
Il caso del portiere rossonero Mike Maignan dovrebbe farci riflettere
Quanto successo il 20 gennaio in occasione della partita, Udinese – Milan, al portiere rossonero Mike Maignan dovrebbe farci infatti riflettere su quanto la classe arbitrale italiana non sia all’altezza del compito che è chiamato a svolgere. Infatti Maignan a metà primo tempo, a seguito dei reiterati insulti razzisti che provenivano da parte di diversi tifosi dell’Udinese, decise di abbandonare il campo per protesta. I suoi compagni di squadra seguirono il suo gesto per solidarietà e solo dopo diversi minuti di trattativa con l’arbitro la partita riprese. Match che terminò con la vittoria del Milan per 2 a 3.
Questo è un esempio plastico di come la vicenda fu gestita male in quanto davanti all’evidenza dei fatti l’arbitro avrebbe dovuto sospendere la partita ed assegnare la vittoria a tavolino al Milan!
Solo con azioni radicali, repentine ed esemplari sarà possibile sradicare una volta per tutte il virus del razzismo che circola nel mondo del calcio ed isolare i violenti.
Il ritorno di Marco Baroni a Napoli salutato con l’affetto dei tifosi azzurri
Una nota positiva è sicuramente rappresentata dal ritorno allo Stadio Diego Armando Maradona dell’allenatore dell’Hellas Verona Marco Baroni il quale sarà sempre ricordato con affetto e stima dai tifosi azzurri in quanto fu proprio lui a segnare contro la Lazio il gol decisivo che assegnò la vittoria del secondo scudetto al Napoli nel 1990.