Secondo la National Golf Foundation e il Golf Datatech, il golf i questa fine di 2020 ha toccato picchi di popolarità molto alti rispetto all’anno scorso. I golfisti, dai principianti agli appassionati di una volta, la trovano come una via di fuga dalle sfide della pandemia. E risulta essere uno degli sport più praticati.
Anche se i campi sono stati costretti a chiudere fino all’inizio dell’estate, i turni di gioco si sono intensificati da giugno in poi rispetto ai periodi concomitanti del 2019. Analogamente, nell’ottobre 2020, i turni disputati negli Stati Uniti sono aumentati del 32,2% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Per i mesi precedenti, i picchi sono stati paragonabili a un incremento del 14% in giugno; il 20% in luglio; il 21% in agosto e il 26% in settembre.
Golf Datatech riferisce che i campi da golf statunitensi hanno perso circa 20 milioni di partite a causa della chiusura, che all’inizio di maggio ha messo il totale delle partite giocate in deficit del 16% rispetto alla stessa stagione del 2019. Ma il salto da giugno ha portato a un’impennata di 50 milioni di partite l’anno fino ad oggi; e a un aumento di 11 milioni di partite in ottobre rispetto all’anno scorso.
Il riferimento al golf come attività ricreativa piuttosto sicura durante la pandemia si rivela aver avuto un ruolo nell’impennata del 2020.
Il 2020 si concluderà con un’amplificazione di circa il 12% dei turni disputati negli Stati Uniti rispetto al corso del 2019.