L’intolleranza al lattosio è tra le più diffuse insieme alla celiachia. Questo tipo di intolleranza colpisce piccoli, giovani e adulti.
La storia
L’intolleranza al lattosio pone le sue radici nel passato di Ippocrate. Il medico greco, considerato padre della medicina moderna, si rese conto che alcuni individui non tolleravano certi cibi. Fu Ippocrate a parlare per la prima volta di intolleranze e di allergie al latte.

I sintomi
I sintomi principali che colpiscono coloro che sono intolleranti al lattosio sono vari. In primis si tratta di disturbi intestinali: gonfiore, diarrea, flatulenza, crampi addominali e meteorismo.
In realtà questi piccoli inconvenienti tendono a non presentarsi o a scomparire quando si decide di non assumere più cibi contenenti anche solo tracce di lattosio.
Cause
L’organismo presenta una quantità nettamente inferiore alla norma di un enzima : Lattasi. Esso dovrebbe essere fisiologicamente presente. L’assenza, anche se non totale è il motivo per cui non si digeriscono latte e formaggi.

“Lascia che il cibo sia la tua medicina e che la tua medicina sia il cibo”
Ippocrate
Piccole eccezioni
Oggi esistono rimedi per contrastare la cattiva digestione di latte e derivati. Inoltre non tutti hanno lo stesso gradi di intolleranza: c’è chi ha un grado più lieve e chi più forte.
A differenza delle persone che soffrono di allergia al latte, quelle che non tollerano il lattosio possono ricorrere senza problemi ai prodotti lattiero-caseari senza lattosio, che nel frattempo sono disponibili in grande varietà. Anche latticini quali il formaggio a pasta dura vengono tollerati bene, dato che il lattosio è già stato eliminato in modo naturale.

I formaggi freschi contengono più lattosio di quelli stagionati, mentre i formaggi stagionati a pasta più dura ha un contenuto di lattosio quasi nullo. Le nuove normative del Parmigiano-reggiano e del Grana padano dichiarano che questi due prodotti sono naturalmente privi di lattosio. Anche l’Emmental originale ne contiene pochissimo. Da precisare, invece, che il lattosio si trova anche nel latte di capra, di bufala e di altri animali d’allevamento, non solo nel latte vaccino come alcuni credono.