L’ospite questo venerdì 9 aprile di Alberto Salerno in “STORIE DI MUSICA”; il format che racconta la storia intorno a dischi, autori e cantanti italiani, è Alberto Fortis.
Alberto Fortis si racconta
“TRA DEMONIO E SANTITÀ“, pubblicato nel 1980, è un concept album focalizzato sull’interazione e sul dialogo tra il bene ed il male. La suite che dà il titolo al disco nasce dalla rielaborazione di “È forse vita”, canzone di Fortis trascritta da Giorgio Santiano.
L’album è stato citato da Vasco Rossi nel suo brano “Siamo solo noi” (nei versi “Siamo solo noi / quelli che tra demonio e santità è lo stesso, / basta che ci sia posto”).
Nel 2008 uscì per la prima volta su CD, rimasterizzato in digitale. Link http://bit.ly/AlbertoSalerno_yt .
Alberto Salerno, figlio d’arte
Alberto Salerno, figlio d’arte, Nicola Salerno in arte Nisa, il padre, lo aiuta in quella che poi diventerà non solo una passione; ma una vera e propria professione. A diciotto anni ha il suo primo successo come paroliere “Avevo un cuore” cantata da Mino Reitano (autore con il fratello della musica). Un altro buon successo dello stesso anno è “Un uomo molte cose non le sa”, scritta con Elio Isola, per Nicola Di Bari.
È la volta dei Nomadi per cui ha scritto “Io Vagabondo”, e altri successi. Collabora con Roberto Vecchioni, scrivendo il testo di “Alba Corallo” che sarà cantata da Renati Pareti. Negli anni Ottanta inizia a collaborare con Eros Ramazzotti per cui scrive “Terra promessa”; primo grande successo dell’artista romano, collaborazione che è continuata con “La storia mia con te”; la cui musica è appunto di Eros Ramazzotti, cantata da Gianni Morandi.