Toy Story 4, il quarto capitolo della saga Pixar ha debuttato in patria incassando 118 milioni di dollari in tre giorni.
Una cifra che classifica la pellicola come il quarto miglior debutto animato di sempre, ma anche uno dei tre titoli che nel 2019 sono riusciti a raggiungere i 100 milioni di dollari al loro esordio.
Un simile record in quest’anno è stato raggiunto solo da «Captain Marvel» e «Avengers: Endgame».
La saga si era fermata a nove anni fa, poi la decisione della Pixar di portare al cinema il quarto capitolo della bellissima ed emozionante storia dei giocattoli animati.
Nuovi personaggi, nuova grafica, vecchi doppiatori ed un successo forse superiore a quelli precedenti.
La storia si era conclusa con Andy,il protagonista che lascia i suoi giocattoli a Bonnie, timida e gentile bambina, figlia della proprietaria dell’asilo Sunnyside.
I giocattoli che capiscono questo passaggio è una massima sul ciclo della vita, sulla crescita, sul profondo significato dell’amicizia. In un certo senso, anche sul capire il proprio posto nel mondo.
Trama
Toy Story 4 ricomincia da questo punto, ma si potrebbe dire che si incentra quasi totalmente sul complesso personaggio di Woody.
Toy Story 4 è, più di tutti i precedenti, il film di Woody. Lo è perché arriva all’apice, e forse a compimento, nel suo percorso di scoperta e accettazione, che poi altro non è che l’accettare di essere arrivati alla fine di un percorso.
Come i capitoli precedenti, anche Toy Story 4 si fonda su un elemento molto importante e tanto caro alla Pixar: il viaggio.
Quello che ha un valore simbolico, che cambia i personaggi radicalmente e insegna loro una morale una volta che sono giunti alla sua fine.
La differenza rispetto al passato è che qui il viaggio ha una doppia valenza: da una parte abbiamo quello percorso dalla famiglia di Bonnie, la bambina a cui Andy aveva regalato i suoi giocattoli alla fine del terzo film, dall’altra quello che compiono Woody e i suoi compagni nel mentre, una sorta di viaggio nel viaggio.
Si tratta di una tematica estremamente metaforica, che rappresenta i cambiamenti che ognuno di noi subisce nel corso della vita, ed è più che mai attuale se si pensa che Toy Story, in quasi venticinque anni, ha cresciuto ben più di una generazione.
La morale del film, semplice ma chiara, insegna che il cambiamento fa parte della vita e che, anche se può spaventare, è possibile affrontarlo serenamente.
Lo dimostra il fatto che ancora oggi, dopo tanto tempo, gli adulti che videro da bambini il primo film in sala, sono ancora in grado di commuoversi con questo quarto capitolo.
In Italia Toy Story 4 ha assunto un significato particolare. Dopo tanto tempo, per la prima volta, manca all’appello la voce che da sempre è stata associata a Woody: Fabrizio Frizzi.
La scelta, molto rispettosa, è ricaduta su un doppiatore professionista: Angelo Maggi.
L’uscita nelle sale italiane è prevista il 26 giugno.