Netflix negli ultimi mesi è stato criticato fortemente per aver eliminato dal proprio catalogo importanti contenuti a detta degli utenti. Effettivamente il gigante dello streaming rispetto al passato ha effettuato tagli trasversali su diversi spettacoli. Arriva però ora una spiegazione ufficiale su tale politica che potrebbe dare un senso a tali manovre.
La spiegazione
La piattaforma di streaming Netflix si è costruita la reputazione di cancellare molte serie amate, ma la società ha recentemente fatto un passo avanti per chiarire che la percezione non è del tutto veritiera rispetto a quello che accade realmente all’interno della piattaforma.
Il Global Head of TV Bela Bajaria e il co-CEO Ted Sarandos sono intervenuti al Paley International Council Summit, rivelando che il tasso di rinnovamento del programma si aggira intorno al 67%, che è quello che i due affermano essere lo standard del settore. “Siamo accusati di cancellazioni che solitamente riguardano le prime stagioni di molti contenuti ma se si guarda il tasso di rinnovo è davvero alto”, ha detto Bajaria.
Mentre Netflix rimane sfuggente riguardo ai suoi dati di audience, un rapporto del 2019 di Bloomberg ha indicato che i tassi di cancellazione del gigante dello streaming sono allineati con quelli di altre reti. Inoltre, Sarandos ha spiegato come l’attuale misura del “successo” di uno show possa essere un po’ superata: “Penso che molti spettacoli possano essere un successo anche se raccontati in due stagioni o in una stagione. Produrre cinque stagioni è uno sforzo importante e questo comporta far rimanere la piattaforma al passo con i tempi”.
La spiegazione sembra molto alla larga ma il succo riguarda la possibilità di attrarre con continuità nuovi utenti. Produrre più serie e più stagioni significa avere uno zoccolo duro di utenti registrati per più lungo tempo. Se i contenuti non venissero cancellati ci sarebbero meno aggiornamenti e chi si abbona più tardi godrebbe lo stesso dei contenuti degli utenti registrati da più tempo. La piattaforma sta cercando di offrire un grado di fidelizzazione a chi segue lo streaming con frequenza e continuità cercando di scolarizzare la massa a nuovi contenuti frequenti ma ad abbandonare il passato.