Qualche giorno fa Asia Argento ha annunciato sui social l’uscita del suo nuovo libro “Anatomia di un cuore selvaggio“. Libro che è uscito proprio ieri, 26 gennaio.
Asia Argento racconta per la prima volta quello che le è successo nel periodo della sua formazione, tra infanzia e adolescenza. Parla delle violenze subite da sua madre, che ha poi perdonato perchè la donna, come racconterà Asia nella sua intervista per “Verissimo”, è stata una donna straordinaria per i suoi figli. Ma racconta tanto di sé stessa, gioie e dolori di una vita complicata e a volte spietata.
Perché quelle sofferenze, seppur messe in un angolo del cuore, riemergono e non possono essere dimenticate. Per questo nel suo libro, “Anatomia di un cuore selvaggio”, la figlia di Dario Argento ricorda alcuni dei momenti più drammatici della sua vita.
«Ci vuole coraggio a prescriversi da soli una auto-autopsia completa, non so in quanti sarebbero soddisfatti dell’esito dell’analisi spietata di se stessi. E allora coraggio, questa è la mia e, prima di giudicare, vi invito a fare altrettanto», queste le parole che Asia ha utilizzato per presentare la sua autobiografia.

Le violenze e gli abusi
Per quanto riguarda le violenze e gli abusi, oltre ad Harvey Weinstein, Asia Argento fa anche il nome del regista Rob Cohen: «È la prima volta che parlo di Cohen. Successe nel 2002 mentre giravamo xXx. Abusò di me facendomi bere il Ghb, ne aveva una bottiglia. Ai tempi sinceramente non sapevo cosa fosse. Mi sono svegliata la mattina nuda nel suo letto».
Parole molto forti: «Avevo rimosso lo stupro. Quando tornò e mi chiese scusa dicendo che era mio amico, offrendosi di aiutarmi a trovare una tata per Anna Lou in America, nel 2002, non avevo ancora iniziato il percorso di analisi per capire cosa mi avesse fatto per due volte. Non avevo nessuno negli Stati Uniti, ero sola. Mi sentivo forte del fatto che avevo già girato Scarlet Diva in cui lui doveva essersi riconosciuto. Non sapevo che aveva fatto lo stesso a tante altre».
Ma nel libro Asia dedica uno spazio anche all’amore e racconta molto della sua storia con Morgan: «Sono stata felice, l’ho amato e sono stata amata, non serbo rancori: alla fine oggi i momenti belli superano di gran lunga quelli di maggiore tensione».
Anthony Boudain invece, Asia lo definisce «l’amore della maturità». «Era entrato nella mia vita in punta di piedi, aveva subito fatto amicizia con i miei figli. Trascorrevamo tanto tempo tutti insieme. Preparava per noi delle cose incredibili, quando c’era lui venivano a casa anche mia madre e mio padre, mia sorella e Angelica. Lo amavano tutti, nella mia famiglia. Era un uomo generosissimo».
Un’autobiografia forte, intensa, vera, ma anche cruda, che merita davvero di essere letta per ritrovarsi in quelle parole e in quel dolore che forse, in maniere diverse, ha toccato almeno una volta nella vita ognuno di noi.